i debiti si ereditano

I debiti si ereditano? Scopri quali debiti passano agli eredi e quali no

Gli argomenti di questo articolo

I debiti con lo Stato si ereditano?

Sì, i debiti con lo Stato si trasmettono agli eredi, ma c’è un aspetto che pochi considerano: non tutti i debiti sono uguali.

Alcuni si estinguono con la morte del debitore, mentre altri si ereditano, trascinando con sé conseguenze imprevedibili.

Troppe famiglie, spinte dall’urgenza o dalla confusione, accettano un’eredità senza sapere cosa comporti davvero. E così, invece di ricevere un lascito positivo, si ritrovano con un carico di debiti difficile da gestire.

In questo articolo ti mostrerò quali debiti si ereditano e quali no, e soprattutto come puoi proteggerti da decisioni che potrebbero peggiorare la tua situazione finanziaria.

Debiti non trasmissibili agli eredi

Quando si parla di debiti, la frase che sentiamo sempre è: “I debiti sono debiti, e quindi vanno pagati.”

In linea di principio è vero, e io stesso credo fermamente che i debiti vanno onorati.

Tuttavia, ci sono situazioni particolari in cui questa affermazione non è automaticamente valida: una di queste è proprio quella legata ai debiti trasmessi agli eredi. Ci sono, infatti, diversi casi in cui i debiti dei genitori ricadono sui figli o su altri eredi. 

La differenza sta nella natura del debito: alcuni debiti, specialmente quelli con lo Stato, possono cessare con la morte del debitore senza alcuna conseguenza per chi eredita.

Quali debiti passano agli eredi?

Sappiamo già che alcuni debiti, come quelli bancari, con le finanziarie o legati alle utenze, si trasmettono agli eredi.

Ma cosa succede con i debiti verso lo Stato? Si ereditano tutti? La risposta breve sarebbe: sì, in linea generale si ereditano.

Ma come spesso accade, la realtà è più complessa.

Tra i debiti che si ereditano rientrano quelli legati a tributi non pagati, tasse e imposte, oppure contributi non versati all’INPS o somme dovute all’INAIL.

Questo significa che i debiti del defunto con enti locali (come comuni, regioni e province) o nazionali (ad esempio i debiti con  l’Agenzia delle Entrate) ricadono sugli eredi.

Eppure, c’è un dettaglio fondamentale da sapere: esistono obbligazioni con questi enti che, per loro natura, si estinguono con la morte del debitore.

Debiti del defunto: quali decadono dopo la morte?

La vera differenza non sta nel creditore, ma nella natura del debito stesso. Ed è proprio questa natura che può determinare se il debito si trasmette agli eredi oppure no.

Ad esempio, tutte le sanzioni inflitte al defunto – che si tratti di multe amministrative o penali – non vengono ereditate.

Se il deceduto aveva un debito con il fisco potresti doverlo saldare, ma non pagherai mai le sanzioni maturate su quel debito. Lo stesso vale per i tributi comunali: il debito può essere trasmissibile, ma le relative sanzioni si estinguono con la morte.

E cosa dire delle sanzioni penali? Anche queste non passano agli eredi, ma attenzione: questo non costituisce un condono sul reato commesso.

Se, ad esempio, il deceduto ha causato un abuso edilizio e ha ricevuto una sanzione, questa decade con la sua morte, ma l’abuso edilizio rimane e l’erede potrà subire l’ordine di demolizione.

Per quanto riguarda i debiti caduti in prescrizione, invece, non c’è più nessun obbligo di pagamento per gli eredi, ma è importante accertarsi sempre che la prescrizione sia effettiva per evitare brutte sorprese.

Debiti agli eredi: come funziona la successione dell’eredità in caso di debiti con lo Stato?

Prima di tutto, è importante sapere che i debiti non si ereditano automaticamente alla morte di un parente. Quindi, puoi stare tranquillo: non diventi debitore dello Stato da un giorno all’altro, senza nemmeno rendertene conto.

Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione: ogni anno, molti italiani si trovano indebitati semplicemente perché hanno affrontato l’eredità con leggerezza, senza capire bene come funziona.

La regola è che fino a quando non accetti l’eredità, non hai alcun obbligo.

Non c’è bisogno di avere fretta e la legge stessa ti permette di decidere con calma: hai fino a dieci anni dalla morte del parente per accettare o rifiutare l’eredità. Questo periodo di tempo è essenziale per riflettere, analizzare la situazione patrimoniale e i debiti del defunto.

Quando ti trovi davanti a un’eredità, hai tre opzioni principali:

  • Se sai che i debiti sono troppi e superano il patrimonio ricevuto, la scelta più saggia è dire no, rinunciare all’eredità e metterti così al riparo da qualsiasi obbligo.
  • Accettare con beneficio d’inventario, limitando l’aggressione dei creditori ai soli beni ricevuti in eredità, senza intaccare il tuo patrimonio personale.
  • Puoi rinunciare definitivamente all’eredità e, conseguentemente, non ricevere alcun debito.

Ma attenzione all’accettazione tacita: questa può avvenire anche con gesti apparentemente innocui, che però dimostrano che stai prendendo possesso dell’eredità.

Ecco un esempio classico: un tuo parente defunto aveva un’auto intestata che usavi abitualmente e, dopo la sua morte, continui a utilizzarla come se nulla fosse. Secondo la legge, questo comportamento equivale ad accettare l’eredità e, con essa, anche tutti i debiti.

Cosa fare se si ereditano i debiti con lo Stato? Scopri la legge che può salvarti dai debiti

Molto spesso, gli eredi non sanno nulla dei debiti accumulati dal defunto e accettano l’eredità senza immaginare le conseguenze.

È proprio così che molte famiglie finiscono in una situazione di sovraindebitamento.

In questi scenari, i creditori – come l’Agenzia delle Entrate, l’Agenzia delle Entrate Riscossioni e altri enti – non tardano ad agire, attaccando il patrimonio dell’erede con pignoramenti e mettendo seriamente a rischio la sua stabilità economica.

Superato lo choc iniziale, però, è importante non farsi sopraffare dalla disperazione: le soluzioni esistono, ma bisogna sapere come muoversi.

Se i debiti ereditati sono di importo limitato, la strada migliore è saldare subito e chiudere la questione il più rapidamente possibile, evitando complicazioni e costi inutili.

Ma cosa succede se i debiti superano di gran lunga il patrimonio a disposizione?

In questo caso, la soluzione non è certo quella di perdere tempo con improbabili “rottamazioni” o con ricorsi che, nella maggior parte dei casi, aggravano solo la situazione.

L’unico approccio realmente efficace è affidarsi alle procedure previste dalla legge 3/2012, contenute nel Codice della Crisi.

Queste procedure, pensate proprio per chi si trova in stato di sovraindebitamento, offrono l’unica via concreta per cancellare definitivamente i debiti e ricominciare.

Non dovrai più vivere con la paura del pignoramento dello stipendio o di altri beni da parte dei creditori. Potrai finalmente respirare, dormire sonni tranquilli e pensare al tuo futuro senza quel peso insostenibile sulle spalle.

La libertà dai debiti non è un sogno irraggiungibile: è una possibilità reale, a portata di mano, e puoi iniziare a costruirla oggi stesso.

Non lasciare che il sovraindebitamento continui a decidere per te.

Prendi il controllo del tuo destino finanziario e inizia il percorso verso una nuova vita, senza debiti e senza paure.

Se ti trovi sommerso dai debiti, magari ereditati o accumulati senza colpa, chiama subito il Numero Verde 800 66 25 18 oppure compila il modulo in basso per ricevere una consulenza gratuita e senza impegno con Legge3.it.

Buona vita,

Gianmario Bertollo

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