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Casa all’asta: Si può davvero salvare?

Gli argomenti di questo articolo

Nel corso degli anni, ci è stata posta davvero spesso la domanda: Si può salvare una casa all’asta?

Ecco perché, in questo articolo, cercheremo di fare chiarezza su questa delicata tematica, focalizzandoci sui problemi relativi alle procedure di esecuzione, ovvero le aste giudiziarie, fonte di notevole disperazione e sofferenze.

La prospettiva di vedere la propria casa all’asta e perderla è un duro colpo, specialmente quando ci si ritrova in tale situazione per circostanze impreviste.

A volte, dei problemi di varia natura possono sconvolgere i piani e i progetti di una vita, trasformando ciò che era un “impegno gestibile” in un “debito insormontabile”.

Rate sempre pagate diventano improvvisamente pesi insostenibili, a causa di un evento che ha destabilizzato l’armonia mantenuta per tanto tempo. La perdita del lavoro, una malattia improvvisa, una spesa non prevista ma necessaria

O circostanze ancor più dure, come una rottura familiare o la scomparsa di un caro.

Questi sono avvenimenti che possono alterare la normale routine e, purtroppo, hanno una ripercussione negativa sull’equilibrio economico di un individuo o di una famiglia.

Le aste immobiliari sono ora un argomento di grande rilevanza, in quanto ci troviamo nel mezzo di una crisi che non mostra segni di completa risoluzione. Grazie ad alcuni decreti emanati dal governo, i pignoramenti e le esecuzioni familiari sono diminuiti notevolmente con l’avvento della pandemia.

Questa sospensione temporanea delle aste ha offerto un po’ di sollievo a molte persone, ma tale pausa, purtroppo, è terminata.

Infatti, in risposta alle difficoltà causate dal Covid-19, le aste, soprattutto quelle relative all’abitazione principale, erano state temporaneamente sospese. A dare il via al blocco era stato il Decreto Cura Italia(d.l 18/2020 – modificato dalla Legge 20/2020). Nel corso del tempo, tale blocco è stato più volte prolungato. Inizialmente era previsto fino al 31 dicembre 2020, successivamente spostato al 30 giugno 2021.

Ma poi, il 22 giugno 2021, con soli otto giorni prima della scadenza, la Corte Costituzionale ha decretato che tale proroga ledesse i diritti dei creditori e ignorasse le responsabilità dei debitori. Di conseguenza, numerose procedure sono state riattivate rapidamente.

Ma, indipendentemente dai vantaggi temporanei ottenuti dalle famiglie in debito, c’è un aspetto fondamentale da chiarire. E cioè che, nonostante le sospensioni temporanee delle aste sulle abitazioni principali, che possono essere viste come giuste o errate a seconda dei pareri, la vera questione persiste. 

Dopotutto, non esiste alcuna legge che neghi a un creditore il diritto di recuperare ciò che gli è dovuto!

Pertanto, non si può realisticamente sperare di proteggere la propria abitazione dall’asta senza saldare il debito

L’obiettivo primario è garantire una vita dignitosa a te stesso e ai tuoi cari. Il problema non è solo “proteggere la tua casa”, ma liberarti del fardello del debito che attualmente ti opprime

Casa all’asta: quando e perché accade?

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Ciò di cui parlerò adesso è particolarmente importante, in quanto ti permetterà di capire meglio il modo in cui nasce il problema della casa all’asta. Se comprenderai a fondo questo aspetto, potrai giungere più facilmente alla soluzione.

Magari in passato, avendo bisogno di capitale o per fronteggiare un acquisto importante che non potevi permetterti immediatamente, hai fatto ricorso a un prestito o a un mutuo. Ovviamente, chi ti ha fornito tale credito ha dovuto assicurarsi delle garanzie.

Le banche e le società finanziarie contribuiscono nell’affare di “fornire denaro”, non sono enti di beneficenza. Pertanto, hanno l’esigenza di proteggersi da eventuali inadempienze.

Come si tutelano da chi non paga? L’ipoteca sui beni immobili è il sistema di garanzia più diffuso. Questo significa che la banca si assicura il rimborso avvalendosi dei tuoi beni, finché il debito non viene estinto.

Alcuni pensano erroneamente che un immobile ipotecato non sia più di loro proprietà.  Questo non è vero: l’ipoteca non è equivalente a un’espropriazione o pignoramento

La casa, seppur gravata da ipoteca, resta tua. Puoi vendere, ma il ricavato della vendita va destinato al creditore ipotecario, altrimenti le conseguenze possono essere serie.

Esiste anche un altro tipo di garanzia che forse hai sentito menzionare: la fideiussione.

Se ti stai chiedendo cosa sia, ecco una spiegazione elementare. Stai per indebitarti con una banca, e ti viene chiesto di coinvolgere un terzo come garante

È come se la banca dicesse: “Se Mario non salda il debito, il garante se ne farà carico”, rendendo così l’istituto bancario più sereno.

Questo è un riassunto estremamente semplificato, ma ciò che conta è che tu abbia compreso il principio alla base.

Cosa posso fare se la mia casa è all’asta?

La ragione di fondo per cui la tua casa è all’asta è che un debito non è stato onorato, e il creditore ha cercato di riscattare i suoi fondi, anche rivolgendosi ai tuoi beni (o quelli del garante) – e ciò include l’eventuale pignoramento della tua casa, anche se si tratta della prima.

Contrariamente a un’idea diffusa, la prima casa può essere pignorata. Se ritieni il contrario, stai facendo un grave errore.

Un individuo è responsabile dei propri debiti con tutto ciò che possiede: conti bancari, entrate, veicoli, oggetti di valore e, certamente, proprietà immobiliari, inclusa la prima casa.

Solo nel caso di debiti con Equitalia (Agenzia delle Entrate -Riscossione) possono esserci delle restrizioni riguardo al pignoramento e all’avvio della procedura di vendita all’asta dell’abitazione principale, ma ciò non implica che sia completamente al riparo.

Abbiamo brevemente illustrato il motivo per cui si può giungere al pignoramento; ora, vediamo i tempi previsti, rispondendo a una domanda frequente: 

Quando la mia casa verrà messa all’asta?

Non c’è una norma fissa che viene sempre seguita alla lettera. 

Per questo, se stai cercando dei sistemi legali per saldare i debiti, ti suggerisco di consultarci per un’analisi specifica della tua situazione.

È essenziale esaminare ogni caso individualmente, dato che esistono numerose variabili da considerare, troppe per elencarle tutte in un unico articolo.

La norma di base è la seguente:

“Un’abitazione – o qualsiasi altro bene – può essere soggetta a pignoramento e successiva vendita all’asta non appena il creditore decide di revocare il prestito o il mutuo, secondo le condizioni stabilite nel contratto che hai sottoscritto.”

Per chiarire ulteriormente, prendiamo l’esempio più comune: un mutuo inadempiente.

Un mutuo è, in sostanza, un “beneficio” offerto dalla banca, che ti consente di rimborsare una somma prestata per un determinato periodo, includendo gli interessi. Accettando il mutuo, hai acconsentito a tutte le clausole proposte dalla banca, (anche quelle che potresti non aver esaminato a fondo), comprese quelle relative alla “decadenza del beneficio del termine”.

“Decadenza del beneficio del termine”: cosa vuol dire esattamente?

In pratica, la banca ti ha proposto queste condizioni:

Ti concederò il finanziamento, ma come misura di sicurezza ipoteco la tua abitazione. Inoltre, per ulteriore cautela, potrei chiedere la firma di un parente o di un amico come garante.

Tuttavia, se dovessi omettere il pagamento di un certo numero di rate, la mia tolleranza avrà un limite! Nel caso in cui non rispetti gli accordi stabiliti, sarai tenuto a restituirmi l’intera somma dovuta, senza l’opzione di continuare con il pagamento rateale.

Pertanto, se non hai pagato parecchie rate, ad esempio 7-8, perderai la possibilità di saldare il tuo debito con pagamenti dilazionati. E sarai tenuto a saldare l’intera somma immediatamente.

In caso contrario, la banca avrà il diritto di procedere con il pignoramento dei tuoi beni per garantirsi il rimborso.

Quando ricevi una comunicazione dalla banca, attraverso una lettera raccomandata che ti informa della perdita del “beneficio del termine”, ti trovi di fronte a una decisione cruciale: saldare immediatamente il debito residuo o rischiare la vendita all’asta della tua abitazione.

Questo accade quando il debito riguarda un mutuo.

In sintesi, l’aspetto fondamentale da comprendere è che, una volta decaduto dal beneficio del termine, il tuo mutuo o prestito non esiste più come tale.  Si trasforma in un debito significativo che il creditore è determinato a riscuotere nel minor tempo possibile!

Casa all’asta: quando e come si può salvarla?

Prima di tutto, bisogna precisare un punto fondamentale che potrebbe apparire ovvio, ma non lo è affatto: per salvare la tua casa, questa deve essere effettivamente di tua proprietà.

Se non hai onorato le rate di un mutuo o hai accumulato debiti non saldati e i tuoi creditori hanno proceduto con il pignoramento, la casa non è più tua.

Anche se fisicamente vi risiedi, anche se detieni ancora le chiavi e puoi accedervi liberamente, il pignoramento ti ha privato del diritto di godimento totale dell’immobile. 

Ciò significa, per esempio, che non puoi né venderla né affittarla.  In pratica, puoi considerarti un occupante dell’abitazione, ma non il suo vero proprietario. 

So che può essere difficile accettare queste realtà, ma il mio obiettivo è informarti con trasparenza e non alimentare false speranze.

Forse, recentemente, navigando in rete alla ricerca di informazioni su come proteggere la tua casa da un’asta, potresti aver trovato riferimenti a nuove disposizioni legislative che contemplano la possibilità di rinegoziare il mutuo con la banca.

Sì, tali normative esistono, ma ciò non garantisce che tu possa beneficiarne, e la ragione è molto semplice.

Ti pongo alcune domande:

Hai altri debiti, oltre a quello con la banca che ha avviato il pignoramento?

Hai altri prestiti con banche, enti di finanziamento, vari creditori, o Equitalia (Agenzia delle Entrate- Riscossione)?

Anche qui ti trovi in ​​affanno e stai accumulando ritardi nel pagamento?

Prima di considerare soluzioni “rivoluzionarie” per proteggere la tua casa dall’asta, è essenziale valutare attentamente la tua situazione complessiva. Altrimenti, potresti ritrovarti a compiere azioni precipitose che non fanno altro che aggravare la tua posizione.

I criteri di ammissibilità a cui mi riferisco non sono solo quelli delineati dalla legge, ma comprendono anche aspetti pratici e dettagli che solo chi ha una profonda conoscenza in materia di indebitamento può conoscere a fondo.

Per questo motivo, ti suggerisco vivamente di avvalerti di una consulenza gratuita con i professionisti di Legge3.it, esperti della legge sul sovraindebitamento.

È fondamentale che tu sia informato su ogni possibile strategia per gestire la tua situazione. In definitiva, l’unica strada che hai per salvare la tua casa dall’asta è liquidare l’intero debito.

Ma c’è di più: devi estinguere ogni tuo debito, poiché qualsiasi creditore può avanzare pretese sui tuoi beni in caso di mancato pagamento, non solo la banca titolare dell’ipoteca.

Ora, riesci a comprendere quanto sia rischioso gestire queste situazioni complesse senza adeguato supporto?

Lo affermo sulla base della mia esperienza personale e professionale: ho assistito a molteplici scenari, complicati da tentativi maldestri o da falsi consigli offerti da presunti esperti a persone disperate e pronte a tutto pur di salvaguardare la propria abitazione.

Per questo, ho l’intenzione di offrirti una guida pratica e consigli tangibili per evitare di peggiorare la tua situazione e per sostenerti nel superare il vero problema che stai affrontando: un peso di debiti opprimenti che limitano la tua libertà e minano la tua tranquillità familiare!

Casa all’asta: 6 “mosse” da evitare

Ci sono molteplici sfaccettature da considerare quando si parla di indebitamento e casa all’asta. Dire che potremmo ridurle in soli 6 punti potrebbe sembrare riduttivo, dato che ogni circostanza di indebitamento è unica nel suo genere.

Ogni pignoramento porta con sé una storia, coinvolgendo individui, famiglie e situazioni particolarmente sensibili che, purtroppo, gli organizzatori delle aste non hanno la possibilità di valutare in profondità.

Gli esperti incaricati della vendita hanno il compito di adempiere a ciò che è stabilito dalla legge, senza alcuna facoltà di evitare la perdita dell’immobile all’asta.

Ecco, quindi, 6 cose che dovresti assolutamente evitare quando la tua proprietà è all’asta:

  1. Cercare di riacquistare l’immobile all’asta
  2. Provare a risolvere la situazione attraverso un accordo di saldo a stralcio con l’ente creditore
  3. Chiedere un nuovo prestito o un mutuo
  4. Tentare di dissuadere potenziali acquirenti interessati alla tua proprietà
  5. Contestare il mutuo a causa di presunti difetti contrattuali o irregolarità bancarie
  6. Rimandare le decisioni, sperando che le cose si risolvano da sole

Per un’analisi approfondita e per discutere delle azioni specifiche da intraprendere (o da evitare) nella tua particolare situazione, ti esorto a fissare una consulenza gratuita con il nostro team di esperti distribuiti in tutto il Paese. Puoi accedere a questa opportunità completando il modulo che troverai al termine di questo articolo.

Per ora, ti invito a proseguire nella lettura: Analizzeremo ciascuno di questi punti, rendendo tutto più comprensibile, passo dopo passo.

1. Tentare di riacquistare la tua abitazione all’asta

Molti non sono consapevoli del fatto che, secondo la legge italiana, chi è soggetto a un pignoramento non può né assistere alla vendita del proprio bene, né partecipare come offerente con l’intento di riacquistarlo.

Questa informazione potrebbe apparire ovvia, ma è essenziale sottolinearla. Sai, noi italiani siamo noti per la nostra abilità nel trovare soluzioni alternative. Questa predisposizione può spingerci a cercare modi creativi per aggirare tali divieti, soprattutto quando sono così difficili da accettare.

Non è raro vedere parenti o amici di chi sta subendo il pignoramento presentarsi all’asta con l’obiettivo di fare un’offerta per il bene pignorato a nome e per conto dell’esecutato. Naturalmente, questo agli atti non risulterà mai, altrimenti sarebbe illegittimo.

L’attaccamento emotivo che noi italiani proviamo nei confronti della nostra casa spesso ci spinge a compiere azioni avventate. 

Tuttavia, cercare di “riacquistare” la propria abitazione attraverso terze parti non è una scelta saggia. E ora ti spiegherò il motivo.

Basandoci sulla nostra vasta esperienza, l’esempio comune è il seguente: Dopo successive svalutazioni, un amico o un parente dell’esecutato fa un’offerta e ottiene il bene a un prezzo notevolmente ribassato. 

Ciò potrebbe sembrare una mossa astuta, ma non tiene conto delle spese accessorie e delle somme ancora dovute alla banca.

Se, ad esempio, un’abitazione del valore originario di 150.000 € viene venduta all’asta per 40.000 €, la banca potrebbe ricevere soltanto una frazione di quella cifra, a causa delle spese legali e altre detrazioni. Supponendo che la banca riceva solo 33.000 €, il debitore deve ancora saldare un considerevole debito residuo

Tale somma continuerà a essere recuperata attraverso misure come il pignoramento del conto corrente, dello stipendio o della pensione, che ricadranno sul “benefattore”.

E se quest’ultimo dovesse incontrare difficoltà finanziarie? E se ha anche altre rate che pesano sulle sue spalle, cosa accadrà se salterà dei pagamenti?

Beh, gli altri creditori cercheranno di recuperare qualcosa.

Questo potrebbe creare ulteriori complicazioni, spingendo il debitore in una situazione di indebitamento a vita. In conclusione, riacquistare la propria abitazione all’asta non solo non elimina il problema del debito, ma potrebbe complicare ulteriormente la situazione, coinvolgendo altre persone.

2. Cercare un accordo di saldo a stralcio con l’ente creditore

Un errore comune tra chi è alle prese con il pignoramento di una casa è la convinzione che un accordo di saldo a stralcio con la banca possa essere la soluzione ideale

Questa idea prende piede principalmente in due modi.

Il primo è dovuto al fatto che molti cosiddetti “consulenti del debito” o “difensori degli indebitati” promuovono questa opzione, talvolta facendo false promesse ai debitori.

Il secondo nasce dal fatto che chi ha subito il pignoramento “assorbe” informazioni imprecise sul saldo a stralcio, diffuse attraverso media vari (TV, giornali, siti web), che contribuiscono a dipingere un’immagine distorta della realtà.

Ma permettimi di spiegarti perché questa non è una soluzione per te.

Innanzitutto, cerchiamo di capire che cosa si intende con il termine “saldo a stralcio”

In pratica, si tratta di una trattativa tra debitore e creditore. Si proprone di saldare il proprio debito con una somma inferiore a quella effettivamente dovuta, con un pagamento immediato

La verità è che, se tu offri meno, la banca vuole di più, specialmente quando c’è una casa come garanzia.

È intuibile il problema qui: la banca non ha alcun incentivo ad accettare un accordo a meno che tu non offra una somma superiore a quella che potrebbe guadagnare vendendo la casa all’asta. 

E ciò presupporrebbe che tu disponga di una grossa somma immediatamente. Non penso, ma ipotizziamo per un attimo che tu ce l’ abbia. 

Ecco il problema: se c’è un’asta in corso, altri creditori possono farsi avanti

Magari la banca che ha avviato il pignoramento decide di ritirarsi, ma gli altri creditori potrebbero decidere di andare avanti. 

Quindi, cosa fai? Tenti un saldo a stralcio con ciascuno di loro?

Il saldo a stralcio non è una via a senso unico in cui tu detti le condizioni. È una trattativa, e se hai una proprietà sotto esecuzione, dovrai offrire un bel po’ per convincere il creditore. 

La realtà è che non esistono garanzie che il saldo a stralcio ti permetterà di salvare la tua casa. Questo che ti ho appena detto è basato sulla mia profonda esperienza professionale. 

Certo, ci saranno sempre persone pronte a contraddire, assicurandoti che possono salvare la tua casa in questo modo.

Se incroci tali individui, inclusi professionisti come avvocati o commercialisti, chiedi garanzie. Prima di affidarti a loro, chiedi prove scritte, documenti e testimonianze reali.  Senza queste conferme, il rischio di essere ingannato è elevato.

In seguito, ti spiegherò come ottenere garanzie reali per risolvere il tuo problema. Esiste una soluzione per uscire dalla situazione in cui sei immerso,  ma non è il saldo a stralcio.

3. Richiedere un nuovo prestito o un mutuo di consolidazione

Come ti dicevo poco fa, esiste una recente normativa, varata nel maggio 2021, che promette di salvare la casa all’asta.

Tuttavia, prevede una serie di condizioni. Eccole di seguito:

  • L’indebitamento che ha portato la casa all’asta deve derivare da un mutuo sull’immobile in questione
  • L’immobile all’asta deve essere la tua abitazione principale
  • Il valore dell’abitazione non deve superare i 250.000 €
  • La casa non deve rientrare nella categoria lusso
  • Quello relativo al mutuo, deve essere l’unico debito che hai 
  • Oppure eventuali altri creditori devono aver rinunciato ai loro diritti di credito

Solo nel caso in cui vengano rispettati tutti questi criteri, potresti avere l’opportunità di chiedere alla tua banca di rinegoziare un nuovo mutuo o, in alternativa, recarti presso un altro istituto e chiedere una surroga.

A prima vista, potrebbe sembrare una soluzione perfetta. Tuttavia, la realtà è ben diversa dal quadro idilliaco dipinto dalla propaganda politica dietro questa legge.

Analizziamo la situazione. Riflettendo sul tuo caso specifico, ti riconosci veramente in tutti i criteri elencati dalla legge? 

La verità è che, nella stragrande maggioranza dei casi, queste condizioni non si verificano contemporaneamente

Spesso e volentieri, infatti, il mutuo non è l’unico debito pendente.

Dalla mia vasta esperienza in questo campo, posso assicurarti che chi si trova in una situazione di forte indebitamento ha anche altri pesanti fardelli finanziari, come ad esempio: scoperture sul conto, rate dei finanziamenti scadute o andate insolute, arretrati con il fisco o con le imposte comunali, ecc…

Data la realtà dei fatti, è quasi utopico pensare che tutti i creditori possano rinunciare ai loro crediti.  Dopo tutto, se la tua casa è all’asta, potrebbero avere una possibilità di recuperare parte dei loro soldi.

Inoltre, la legge dice che hai il diritto di chiedere una rinegoziazione del mutuo alla banca o a un’altra differente di fare una surroga, ma non impone alle banche di accettarla. 

Dopo gli eventi finanziari del 2008/2009, le banche sono diventate molto più caute: non possono rischiare di perdere soldi.

Ora, però, potresti pensare: “Ma ho letto che lo STATO POTREBBE COPRIRE IL 50% del nuovo mutuo…” 

Ed è proprio qui che ti volevo! La garanzia statale su un prestito fa gli interessi delle banche, non del creditore.

Questo tema è stato affrontato in varie occasioni, inclusi i nostri appuntamenti radiofonici settimanali. 

Se ti chiedi perché questa garanzia potrebbe rappresentare un rischio, lascia che te lo spieghi con un esempio.

Supponiamo che la banca accetti di rinegoziare il tuo mutuo, o che tu ottenga una surroga da un altro istituto, ricevendo un prestito di 100.000 €.  Immagina ora di trovarti in difficoltà e di non poter più onorare il mutuo.  Che cosa accadrebbe? 

La banca richiederebbe allo Stato il 50% garantito e, per recuperare il restante 50%, procederebbe con un nuovo pignoramento dei tuoi beni, compresa l’abitazione che avevi cercato di proteggere.

Avere un registro di questi inconvenienti finanziari significa essere praticamente tagliati fuori dal mondo del credito per tutta la vita. E cosa sta alla base di tutto ciò?

Una risposta semplice: una scusa per sottrarti ulteriore denaro.

Gli istituti bancari e lo Stato sanno bene quanto siamo disposti a sacrificarci pur di proteggere la nostra casa. Ed è proprio su questa premessa che cercano di massimizzare i loro profitti.

I mutui di consolidamento, infatti, rappresentano spesso un accordo svantaggioso, con condizioni onerose, tempi di rimborso molto lunghi e costi nascosti, nonostante alcune banche possano sostenere il contrario.

In una situazione di questo tipo, qual è l’alternativa per chi non può ottenere più prestiti tradizionali?  Rivolgersi a prestatori illegali? 

Conosco molte persone che sono tormentate dai debiti contratti con questi individui senza scrupoli. Un dato rivelato dalla stampa nel 2020 sottolineava che SEI MILIONI di famiglie italiane erano a rischio usura

Questo allarme venne lanciato dalla Conferenza Episcopale Italiana nel 2020, in un periodo in cui molte misure protettive erano ancora in vigore.  Con l’abolizione di queste protezioni, il numero di famiglie a rischio potrebbe solo aumentare. La situazione del nostro Paese è critica: siamo sull’orlo di una crisi sociale profonda.

È per questo che ti esorto a riflettere con attenzione prima di contrarre un nuovo prestito. Le ripercussioni possono essere catastrofiche! 

Continuando, esploreremo altri aspetti cruciali di questo argomento, pensando sempre al tuo benessere e interesse.

4. Dissuadere potenziali acquirenti interessati al tuo immobile

Quando ci si trova a dover affrontare la dura realtà di un immobile messo all’asta, spesso sorge il desiderio di rendere la propria abitazione meno attraente per i futuri acquirenti. 

Nei casi più gravi, la frustrazione e la disperazione possono spingere alcuni a danneggiare l’immobile, convinti erroneamente che ciò scoraggerà i potenziali acquirenti.

Desidero soffermarmi su questo aspetto per evidenziare le potenziali gravi ripercussioni legali su tale comportamento.

In effetti, compiere un atto del genere può configurarsi come reato ai sensi del codice penale, comportando pesanti sanzioni pecuniarie o addirittura la reclusione.  Se risiedi ancora nell’immobile in vendita, ricorda che sei considerato il custode legale di quel bene e hai la responsabilità di mantenerlo nelle condizioni in cui si trovava al momento della perizia.

La banca creditrice e il professionista delegato alla vendita possono prendere seri provvedimenti legali se rilevano danni all’immobile, basandosi sulla natura e sull’entità del danno.

Ma il rischio non si limita alle possibili azioni legali. Danneggiare l’immobile può inoltre ostacolare pesantemente la tua possibilità di uscire dal problema del sovraindebitamento. Una mossa pensata come questa può innescare una serie di complicazioni che peggiorano ulteriormente la tua situazione finanziaria. 

Perciò, prendi seriamente in considerazione ciò che sto dicendo.

Molte persone sottovalutano la gravità di un pignoramento quando lo ricevono, pensando che “le cose si risolveranno da sole”.  Ma questo è un errore grave e pericoloso. Niente torna come prima automaticamente. 

È essenziale comprendere che, una volta messa all’asta la casa, le carte in tavola si mescolano e la realtà diventa diversa. Non sei più il titolare dell’immobile, in quanto quest’ultimo è stato pignorato.

E se danneggi ciò che non ti appartiene, stai potenzialmente commettendo un illecito e potresti rispondere dei danni. Perciò, lasciarsi guidare dall’ira non è la soluzione. 

Piuttosto, finiresti per complicare ulteriormente la tua situazione e quella dei tuoi cari, trascinandoli in ulteriori difficoltà.

Ho vissuto in prima persona questa esperienza, conosco l’angoscia di una vita familiare priva della tranquillità desiderata. Ricordo quei giorni in cui la pace era offuscata dai problemi economici, quando ogni chiamata era fonte di ansia.

Immagina poi la pressione di possibili azioni legali.

Ti prego, ascolta attentamente: proteggi e rispetta ciò che, anche se un tempo era tuo, ora non lo è più, è il comportamento più saggio.

Se pensi: “Ma se dopo diverse aste l’immobile non viene venduto, ritornerà a me e risolverò il problema rendendolo meno attraente“, devo correggerti. Sebbene possa accadere che un’asta si prolunghi o che l’immobile perda valore, ciò non garantisce una soluzione. 

Il tuo debito persiste, possono arrivare altri pignoramenti e l’asta, un domani, potrebbe ripresentarsi.

Inoltre, le regole sono cambiate.  Oggi, l’obiettivo è assicurare che gli immobili messi all’asta siano rapidamente disponibili per evitare perdite ai creditori. Pertanto, rendere la casa meno desiderabile non offre alcun vantaggio.

Ma non fermarti qui: sto per illustrarti come sfruttare questa situazione a tuo favore.

5. Contestare il mutuo a causa di presunti difetti contrattuali o irregolarità bancarie

Ricevo frequentemente richieste URGENTI, attraverso mail o telefonate, che evidenziano come ci siano individui senza principi pronti ad approfittare di chi si trova in difficoltà finanziarie.

Voglio essere chiaro sull’argomento dei vizi contrattuali e dei reati bancari: conosco molto bene queste tematiche da anni e ti preannuncio che potresti scoprire cose assurde. Ma è necessario che tu conosca la realtà per com’è davvero.

Una conversazione ricorrente che mi si presenta è questa:

Sig. Bertollo, il consulente mi ha informato che il mio mutuo potrebbe essere non valido a causa di tassi d’interesse eccessivi da parte della banca. Ho deciso di contestarlo e ora la mia abitazione è all’asta. Sono stato ingannato dalla banca! Cosa posso fare?”

Queste situazioni, ahimè, sono ancora oggi molto comuni. Il motivo di questa disperazione risiede spesso in quei loschi individui che promettono “GIUSTIZIA contro le banche predatrici!”

C’è chi sostiene, con toni convincenti, di poter annullare i contratti di mutuo, citando illeciti bancari e garantendo enormi risarcimenti. E mentre alcune delle loro asserzioni potrebbero avere un fondamento, altre sono semplicemente fuorvianti.

Non tutti coloro che si propongono di “sfidare” le banche e di analizzare i mutui per vizi o illeciti bancari sono effettivamente competenti e onesti. E, spesso, si finisce per acquistare, a costi elevati, un’analisi finanziaria che, in teoria, dimostra irregolarità nel mutuo.

Ecco cosa ti dicono:

“La stragrande maggioranza dei mutui ha clausole discutibili legate a usura, anatocismo o ambiguità contrattuale. Investendo una somma, possiamo fornirti un’analisi che proverà le irregolarità bancarie.”

E insinuano che, a causa di questi vizi, il mutuo non dovrebbe essere pagato. Tale consiglio, spesso dato senza il dovuto discernimento, può avere conseguenze molto gravi. 

Ed è evidente che chi ti ha portato su questa strada non conosca la vera soluzione al problema e andrebbe evitato come la peste. Una perizia che indica la presenza di usura o altri illeciti bancari non ha valore se non viene seguita da un’azione legale contro la banca e da una sentenza giudiziaria. 

La semplice affermazione che un mutuo possa essere nullo non elimina il tuo debito.

Anche se gli interessi fossero annullati, il capitale prestato dovrebbe comunque essere restituito. Eppure, troppi credono che “ottenere una perizia” significhi automaticamente “non dover pagare il mutuo”.  Questo è un errore gravissimo.

Anche se un giudice ti desse ragione, se non hai estinto il capitale del prestito, la banca può sempre richiedere l’asta per recuperare il proprio credito.

La mia intenzione è chiara: voglio evitare che tu cada in insidie. Bisogna guardarsi da chi promette soluzioni facili e rapide. 

Non si possono ingenuamente seguire promesse di “consulenti anti-usura” che, con tattiche persuasive, cercano di lucrare sulla disperazione altrui.  Molto spesso, dietro queste promesse, ci sono solo costi aggiuntivi, debiti persistenti e, alla fine, la minaccia dell’asta che rimane.

Ricapitolando:

  • Una perizia econometrica, senza una causa legale vinta, è cartastraccia
  • Anche con una causa vinta che dichiari il mutuo nullo, se non hai estinto tutto il capitale, il tuo debito persiste
  • Se non saldi il tuo debito, la banca ha il diritto di recuperarlo, anche attraverso un’asta

Questo dovrebbe farti riflettere sull’inutilità, e sul rischio, di cercare di “ricattare” la banca sostenendo che il mutuo possa essere viziato.

Condivido queste informazioni perché voglio che tu eviti ulteriori perdite di tempo, risorse e serenità. Come ti dicevo all’inizio di questo articolo, l’unica soluzione per salvare la casa all’asta è saldare completamente il tuo debito

Questo non vale solo per il mutuo, ma per tutti i debiti, poiché ogni creditore può prendere di mira i tuoi beni in caso di mancato pagamento.

Proseguiamo con il sesto e ultimo punto riguardante le azioni da evitare nel caso in cui la tua casa sia all’asta.

6. Rimandare le decisioni, sperando che le cose si risolvano da sole

È una lezione universale che ogni problema nella vita, piccolo o grande che sia, necessita di un’azione diretta per trovare una soluzione.  Ignorare i problemi li amplifica, come una piccola palla di neve che cresce mentre rotola giù da una montagna, trasformandosi in una valanga devastante.

Se ti trovi di fronte alla minaccia dell’asta per la tua casa e, dopo vari tentativi falliti, ritieni che la migliore strategia sia l’inazione, è essenziale che tu comprenda i pericoli di questa scelta.

La speranza che tutto si risolva spontaneamente è illusoria. Potresti aver sentito storie di persone che vivono in case pignorate da anni senza problemi. Ma ogni situazione è unica, influenzata da un’infinità di variabili.  Affidarsi a rare eccezioni non è una strategia.

Restare fermi, in questo contesto, porta a una conclusione inevitabile: la vendita della tua casa all’asta, l’accumulo del debito e un’impronta indelebile sul tuo futuro finanziario

La resistenza passiva non è affatto utile, neppure la frustrazione o l’ira. 

La soluzione più efficace è cercare l’aiuto di professionisti esperti, che possano analizzare la tua situazione e proporre una via d’uscita sicura.

In base alla mia esperienza, chi sceglie di “aspettare, dato che le procedure in Italia sono lente”, finisce spesso per trovarsi di fronte a queste conseguenze:

  • Da un momento all’altro, qualcuno farà un’offerta per la casa
  • La casa verrà venduta a un prezzo molto inferiore rispetto al suo reale valore di mercato
  • Viene richiesto di sgomberare la casa e trovare un nuovo alloggio
  • Si rimane senza proprietà e con un pesante debito residuo da saldare

Dunque, se stai pensando di attendere inerme sperando che le cose migliorino da sole, presta molta attenzione. Un giorno, potresti svegliarti e trovare una sorpresa spiacevole.

Abbiamo avuto l’occasione di assistere molte famiglie che si trovavano in questa situazione. Hanno cercato inizialmente il nostro aiuto, per poi decidere di aspettare, augurandosi che le cose si sistemassero da sole.  Tuttavia, sono tornati da noi quando era ormai troppo tardi, chiedendo aiuto disperato per recuperare quello che era perduto.

Come possiamo intervenire se l’esito è stato esattamente quello che avevamo predetto, ma i nostri consigli non sono stati seguiti?

La verità è che quando cerchi il parere di uno specialista, devi avere fiducia nelle sue competenze

Anche se ciò che ti dice potrebbe non piacerti, se presenta prove e documentazione a sostegno delle sue affermazioni, dovresti prenderlo sul serio. Se può anche offrire garanzie tangibili, allora non ci dovrebbe essere alcuna esitazione.

La fiducia è fondamentale e, se scegli di non averla, sei l’unico responsabile delle conseguenze.

Abbiamo trattato questi 6 aspetti chiave in profondità, ma c’è un ulteriore e fondamentale settima “mossa” che dovresti evitare.

7. (extra) Affidarti a professionisti che ti promettono di cancellare i debiti e salvare la casa

Ormai dovresti avere chiara una cosa: promettere di salvare la tua casa all’asta e di eliminare tutti i tuoi debiti è pura illusione.

Se non hai i soldi, i creditori non ti lasceranno andare

Abbiamo visto tanti “esperti” online che promettono queste soluzioni miracolose. Usano parole seducenti, dipingendo un quadro troppo bello per essere vero. Sono molto persuasivi e possono convincerti che tutto ciò che desideri è a portata di mano. 

Tuttavia, abbiamo visto come poi vanno a finire queste storie. Molte famiglie si sono rivolte a noi dopo aver scoperto di essere state letteralmente ingannate.

Questi imbonitori sono abili nel prendere i tuoi soldi e, una volta che li hanno incassati, diventano dei fantasmi. Quando cerchi di contattarli, ricevi solo risposte evasive.  È devastante renderti conto di essere stato preso in giro da chi ha sfruttato la tua debolezza.

Ma il problema è che la tua situazione non cambia: la tua casa è ancora all’asta, sarà venduta per una somma misera, e il debito non si cancella. La tua situazione economica diventa ancora più precaria.

Quindi, quanto è facile commettere errori quando non sei informato correttamente?

Molte persone non sanno a chi rivolgersi o in chi avere fiducia.  L’obiettivo di questo articolo è illuminare la realtà, per darti modo di raggiungere quanto prima la vera soluzione.

Vedi, la tua casa all’asta non è l’unico problema.  Il vero dilemma è che la tua vita potrebbe essere segnata da debiti insormontabili. 

Ma la buona notizia è che, armato delle giuste informazioni e consapevolezza, puoi evitare queste trappole. Se sei arrivato fin qui nella lettura, sei sicuramente determinato a trovare una soluzione ai tuoi problemi. 

Ecco, quindi, due azioni concrete da intraprendere subito per dirigerti verso un futuro più roseo.

La tua casa è all’asta? Ecco 2 mosse che devi fare immediatamente

Esaminiamo ora le due azioni cruciali da mettere in campo quando la crisi è alle porte, e tutto sembra portare verso un triste epilogo.

Naturalmente, l’ideale sarebbe combattere il problema PRIMA che la tua casa arrivi all’asta, ma procediamo passo dopo passo.

1. Contatta un esperto specializzato nel risolvere il problema del sovraindebitamento 

Quando i debiti presso l’istituto bancario (o altri creditori) diventano insostenibili, è fondamentale rivolgersi a un consulente specializzato in sovraindebitamento

Rivolgendosi a un “tuttofare” legale potresti peggiorare la situazione. Senza un’esperienza mirata, egli potrebbe condurti su un percorso senza sbocchi, simile a quelli menzionati in precedenza.

Componendo il Numero Verde 800 66 25 18, invece, avrai la possibilità di prenotare una consulenza gratuita con il mio team, presente in tutta Italia e  composto unicamente da professionisti specializzati nel risolvere il problema del sovraindebitamento.

Durante questa consulenza, ti ascolteremo attentamente, analizzeremo la tua situazione alla luce dei documenti che possiedi e ti indicheremo il percorso migliore per liberarti e ripartire pulito.

Il principale vantaggio? Ottieni un quadro cristallino della tua posizione, con tutti gli esiti potenziali.

2. Segui le direttive dell’esperto

Una volta ottenuto il consiglio, è fondamentale mettere in pratica quanto suggerito dallo specialista. 

Qualsiasi scelta diversa da quella raccomandata potrebbe riportarti al punto di inizio o, peggio ancora, a una situazione irreversibile.

È meglio cercare di proteggere la tua casa o cancellare i tuoi debiti?

Il nocciolo della questione è proprio questo: come affrontare il tuo stato di indebitamento eccessivo, l’incapacità prolungata di gestire tutti i tuoi obblighi finanziari.

La sfida non è lottare controvento per conservare una casa in procinto di essere messa all’asta, ma garantire che il tuo futuro non sia schiavo di un’eterna catena di debiti.

Vendere la casa all’asta non è la cosa peggiore che ti possa capitare. Parlo con sincerità, basandomi sulla mia esperienza.  Il vero incubo è rimanere intrappolato nei debiti, vivendo in un’ombra sociale, incapace di costruire o lasciare un’eredità ai tuoi cari.

I tuoi creditori non molleranno: cercheranno ogni via per recuperare quanto dovuto e, se ci sono garanti coinvolti, la loro sorte sarà la stessa.

Come ho sottolineato più volte, se l’obiettivo è preservare la casa, la soluzione è chiara: Liquidare i debiti, completamente e quanto prima

Se questo sembra irrealizzabile, devi rifocalizzare le tue priorità, riconoscendo che la fonte della tua felicità e stabilità non dipende unicamente dalla tua abitazione.

Detto ciò, vediamo insieme in che modo la legge 3/2012 possa fornire una soluzione per chi ha la casa all’asta.

Casa all’asta: Si può evitare con la Legge 3?

Tecnicamente, con la legge 3, è possibile evitare l’asta, ma bisogna ponderare se questa scelta sia veramente la più saggia e se hai le carte in regola per beneficiarne.

Inoltre, dato che parliamo di finanze, dovresti considerare se vale la pena salvare economicamente la casa, sfruttando le procedure della legge 3 del 2012.

Analizziamo le alternative offerte dalla legge 3/2012 per chi si trova a fronteggiare il sovraindebitamento e ha la casa all’asta.

Ma, per chiarezza, riepiloghiamo brevemente il contenuto della legge 3/2012.

Tale legge, soprannominata “legge salva suicidi”, offre la possibilità a chi è gravemente indebitato di onorare solo una frazione del debito (quanto realmente può coprire), mentre la restante parte viene annullata definitivamente.

Liquidi quanto è nelle tue possibilità, il resto viene azzerato, permettendoti di ripartire pulito, senza macchie da un punto di vista finanziario.

Ecco come abbiamo aiutato Annalisa a salvare la casa all’asta e a liberarsi da un debito di 190.000 euro

Prima di raccontarti la storia di Annalisa, ci tengo a sottolineare che questo è un caso di successo di Legge3.it, documentato dal tribunale di Rovigo con sentenza del 15-06-2019, applicando il metodo di Liquidazione del Patrimonio

Ogni racconto e testimonianza che condividiamo è autentico e verificabile. 

Siamo orgogliosi di essere gli unici ad aver ricevuto la certificazione “Zero Truffe” dal rinomato mensile “il Salvagente”, dedicato ai diritti dei consumatori.

Detto ciò, passiamo alla storia.

Nel 1999, Annalisa aveva inaugurato un punto vendita di telefonia. Fino al 2012, tutto andava bene per lei e il suo socio: incassi solidi e un’ottima situazione economica che copriva tutte le uscite, inclusi stipendi e tasse. 

Ma dal 2012, la situazione cambia completamente e le cose iniziano a girare male. Nonostante le difficoltà, i due soci non mollano, sperando in una rapida ripresa. 

Ma nel 2015, la situazione era diventata così insostenibile che si trovano costretti a chiudere il negozio (anche se la chiusura ufficiale della società avverrà solo tre anni dopo a causa di costi proibitivi).

Nel periodo di attività, avevano accumulato debiti bancari di circa 100.000 €. Oltre a ciò, avevano debiti con il fisco (all’epoca noto come Equitalia) per circa 70.000 € e altre pendenze con vari enti e professionisti per un totale di 18.000 €.

Nel 2018, la situazione è decisamente peggiorata: Unicredit ha infatti confiscato la casa di Annalisa e l’ha messa all’asta.

La casa è stata valutata € 66.000 dal geometra nominato dal tribunale.

Sembrava dunque che Annalisa fosse destinata a perdere la sua casa e rimanere con un enorme debito, come migliaia di altri italiani.

Ma tutto è cambiato quando Luigi, il suo ex marito, si è ricordato di avermi conosciuto a un corso di formazione. Mi ha quindi chiamato chiedendo aiuto per Annalisa e le sue figlie. Luigi era disposto a comprare la casa, ma se l’avesse acquista all’asta, non avrebbe risolto i problemi dei debiti che sarebbero rimasti sulla schiena di Annalisa.

Così, durante una consulenza con gli esperti di Legge3.it, i miei collaboratori gli hanno spiegato che poteva acquistare la casa seguendo la procedura di liquidazione, permettendo alle sue figlie di rimanere nella loro casa e liberando Annalisa dai debiti.

E così è stato: il tribunale di Rovigo nel 2019 ha approvato la nostra soluzione e ha accettato l’offerta di Luigi per la casa, restituendo ad Annalisa e alle sue figlie la pace e la serenità perdute.

Ecco un chiaro esempio di come la legge 3 del 2012 possa non solo salvare la tua casa dall’asta ma anche liberarti definitivamente dai debiti.

Il caso di Annalisa è solo una delle tante storie di successo che abbiamo ottenuto nei tribunali di tutta Italia. Se desideri leggere altre recensioni su legge3.it puoi navigare sul nostro sito, visualizzare i nostri contenuti video su YouTube o seguire i nostri aggiornamenti su Facebook.

Qui condividiamo con orgoglio ogni sentenza ottenuta, poiché il nostro obiettivo principale è informare ogni italiano che è possibile liberarsi dai debiti con la legge 3/2012

La realtà è che nessuno è al sicuro da eventi inaspettati nella vita che possono portare a problemi finanziari.

Considera che, prima della crisi sanitaria, già 7 milioni di italiani erano in una condizione di indebitamento insostenibile. Ora, con le sfide sociali ed economiche portate dal virus, questi numeri stanno crescendo e ci sarà bisogno di tempo per una vera ripresa economica.

Ecco perché è fondamentale conoscere questa legge e queste opportunità

Testimonianze clienti

Clicca sul video per guardare la toccante testimonianza di Franco e Gabiela Soncini

Il caso di Franco e Gabriela Soncini è soltanto uno dei numerosi successi che abbiamo conseguito dal 2016 ad oggi.

Se desideri scoprire altri successi, cliccando sull’immagine potrai scaricare gratuitamente la versione digitale del libro che racchiude una selezione dei casi di successo che abbiamo ottenuto, completi di storie e testimonianze dei clienti.

Il libro si intitola “Fatti e Non Parole”.

Questo libro è in continua evoluzione, infatti siamo già alla seconda edizione e presto dovremo fare un nuovo aggiornamento, perché da quando l’abbiamo pubblicato sono arrivati ulteriori casi esemplari che meritano di essere condivisi.

Se anche tu in questo momento ti trovi in difficoltà per via di debiti che non riesci più a pagare, sia con Equitalia che con Banche e Finanziarie ecc… chiama il numero verde 800 66 25 18 o compila il form qui in basso per prenotare immediatamente una consulenza gratuita con i nostri specialisti.

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I MIEI LIBRI

I miei libri affrontano in modo chiaro e diretto il problema dei troppi debiti che non si riescono più a pagare, tema di cui si parla troppo poco, ma che interessa quasi 7 milioni di italiani.

Le Storie dei clienti

Qui potrai trovare le testimonianze del nostro lavoro, lasciate da alcune delle famiglie che abbiamo aiutato dal 2016 a uscire dal sovraindebitamento.

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