È normale farsi prendere dall’ansia quando si riceve una chiamata da parte di un agente del recupero crediti; i dubbi e le preoccupazioni schizzano alle stelle: “Cosa vuole da me?” Cosa possono fare?”
L’intento di chi chiama è chiaro: motivare il debitore a saldare le rate in arretrato di prestiti o mutui.
Per raggiungere questo scopo, utilizzeranno ogni strumento a loro disposizione, sia etici che meno etici.
L’obiettivo principale rimane riscuotere il dovuto!
Ma quali sono effettivamente le azioni permesse alle società di recupero crediti?
Molte persone ricevono quotidianamente chiamate da queste agenzie, tuttavia non tutte agiscono in maniera appropriata o conforme alla legge.
Le azioni legali che le società di recupero crediti possono intraprendere sono poche e ben definite:
1) Possono inviare un sollecito di pagamento scritto
Questo significa che possono mandare una lettera formale intimando il pagamento del debito. Questo atto di solito segna l’inizio del processo di recupero.
2) Possono effettuare chiamate per sollecitare il pagamento
Dopo aver inviato la notifica scritta, seguono le chiamate per invitare a saldare il debito. In questa fase, possono offrire opzioni di dilazione del pagamento, riduzione delle rate, o un accordo per un saldo a stralcio.
3) Possono evidenziare i rischi legati al mancato pagamento
Se il debito non viene saldato, possono avvertire il debitore che potrebbe finire nel registro dei cattivi pagatori per un periodo prolungato, correndo anche il rischio di pignoramenti fino al completo saldo del debito.
Società recupero crediti: cosa fanno e cosa accade quando entrano in gioco?
Essere soggetti a un recupero crediti indica chiaramente che esiste un debito che non è stato onorato.
Questo può tradursi in un fastidio temporaneo o, nei casi peggiori, in una fonte di notevole stress e ansia per il debitore.
Circolano molte informazioni errate sulle azioni legali che le società di recupero crediti possono intraprendere, e alcune delle pratiche meno scrupolose sfruttano questa disinformazione per agire oltre i limiti consentiti.
Esaminiamo quindi le azioni che possono mettere in campo le agenzie di recupero crediti e cosa sono effettivamente autorizzate a pignorare.
Se un’agenzia di recupero crediti è stata incaricata dal creditore, ad esempio una banca, di riscuotere rate insolute, le sue opzioni sono limitate a quelle già discusse.
Il loro compito è persuadere il debitore a saldare il debito.
Le agenzie incaricate della semplice riscossione non possono procedere al pignoramento né minacciare tale azione; possono solo illustrare al debitore i rischi associati al mancato pagamento.
Invece, un’agenzia che abbia acquisito il credito e ne sia divenuta proprietaria ha la possibilità di intraprendere azioni legali dirette, ma deve necessariamente rivolgersi al tribunale e attendere che quest’ultimo agisca.
Recupero crediti cosa non possono fare?
Nonostante si tratti di una cosa che spesso accade, è inaccettabile che le agenzie di recupero crediti si comportino scorrettamente o illegalmente.
Le azioni non consentite alle società di recupero crediti sono molteplici, e comprendono ogni comportamento non elencato in maniera esplicita nelle attività permesse.
Ecco cosa è vietato alle agenzie di recupero crediti:
- Minacce. È inaccettabile che i debitori subiscano minacce per ritardi nei pagamenti.
- Minacciare l’intervento dell’ufficiale giudiziario. Sebbene possano informare sui rischi di pignoramento, non possono minacciare il debitore.
- Bussare al citofono del debitore. Non possono presentarsi a casa senza un appuntamento concordato.
- Attività di sorveglianza. Seguire o sorvegliare una persona costituisce stalking.
- Pubblicazione di avvisi di mora. È illegale affiggere avvisi di mora in luoghi comuni o inviarli per posta in modo ingannevole.
- Ricerca non autorizzata del numero di telefono. Se il debitore non ha fornito il proprio numero, è vietato ottenerlo tramite contatti personali (significherebbe violare la privacy).
- Comunicazione con terzi. Discutere i dettagli del debito con persone diverse dall’interessato (amici, parenti, ecc.) è una violazione della privacy.
- Avvicinamento in presenza di minori. È severamente proibito discutere di debiti in presenza di minori.
- Registrazione delle chiamate senza consenso. Devono annunciare l’intenzione di registrare una chiamata e richiederne l’approvazione.
- Gestione di dati non pertinenti. Le agenzie possono trattare solo i dati strettamente necessari alla gestione del debito; ogni altro uso è una violazione della privacy.
Conoscere questi limiti è fondamentale quando si interagisce con un’agenzia di recupero crediti, al fine di costruire un rapporto basato sulla conoscenza dei propri diritti e rendere la comunicazione più equa.
Chiamate da parte del recupero crediti: cosa può accadere in caso di mancata risposta?
Ignorare una chiamata da parte di una società di recupero crediti non ha conseguenze legali dirette, in quanto non costituisce una forma di comunicazione ufficiale: puoi tranquillamente non rispondere.
La situazione è diversa per le comunicazioni ufficiali inviate tramite raccomandata A.R. Ignorare una raccomandata può esporti a grossi rischi, in quanto spesso contiene notifiche legali importanti.
Non rispondere alle chiamate non obbliga il debitore a nulla; di conseguenza, non dovrebbe sentirsi costretto a rispondere, evitando così di subire pressioni psicologiche eccessive.
Tuttavia, se si sta attraversando un periodo di difficoltà temporanea nel pagamento delle rate, potrebbe essere saggio rispondere alle chiamate per comunicare la volontà di trovare una soluzione.
La storia di Stefano: ecco come lo abbiamo liberato dalla morsa delle agenzie di recupero crediti, cancellando 150.000 euro di debiti
Stefano, nonostante la sua giovane età, si è trovato a dover affrontare un debito di 150.000 €, una somma che non avrebbe mai potuto ripagare.
Tuffatosi nel mondo del lavoro molto presto, Stefano ha richiesto il suo primo prestito non appena ha avuto la possibilità, utilizzandolo per comprare la sua prima auto, un acquisto che inizialmente sembrava sostenibile grazie a uno stipendio stabile.
Tuttavia, una serie di eventi sfortunati lo ha portato ad accumulare ulteriori debiti. In un momento di bisogno, ha scoperto che molte delle persone a lui vicine non erano disponibili ad aiutarlo come sperava.
Questa situazione difficile sembrava non avere via d’uscita fino a quando, con il supporto della sua compagna di vita, Stefano ha contattato Legge3.it.
Durante un’intervista rilasciata a Fabrizio Bracconeri nel programma “Ricomincio a Vivere”, Stefano ha condiviso le sue numerose difficoltà e ha spiegato come è riuscito a liberarsi completamente dai debiti.
Guarda il video e ascolta il suo racconto.
Le parole di Stefano evidenziano come, nonostante le numerose avversità, la sua determinazione e il supporto della sua compagna siano stati fondamentali nel permettergli di liberarsi da ogni obbligo finanziario e iniziare una nuova vita senza debiti.
Recensioni clienti: ecco le storie di chi è uscito dalla morsa dei debiti
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