rateizzazione decreto ingiuntivo

Come funziona la rateizzazione di un decreto ingiuntivo

Gli argomenti di questo articolo

La rateizzazione decreto ingiuntivo è una soluzione che alcuni debitori cercano per evitare il pagamento immediato e in un’unica soluzione dell’importo dovuto. 

Il decreto ingiuntivo è un documento legale che permette al creditore di chiedere il pagamento di un debito in modo veloce, senza passare da una causa lunga.

Dopo la notifica, il debitore ha poco tempo per opporsi o pagare, altrimenti rischia azioni esecutive come il pignoramento.

Ricevere un decreto ingiuntivo può mettere in difficoltà chi non dispone della liquidità necessaria per saldare il debito immediatamente!

In questi casi, molti si chiedono se si può rateizzare un decreto ingiuntivo per diluire il pagamento nel tempo. 

La possibilità di rateizzazione dipende però da diversi fattori, tra cui la disponibilità del creditore ad accettare un piano di pagamento e, eventualmente, la concessione di un accordo da parte del tribunale!

In questo articolo affronteremo nel dettaglio se un decreto ingiuntivo si può pagare a rate, quali sono le procedure per la rateizzazione decreto ingiuntivo e le alternative per chi non può sostenere l’importo del debito.

Cos’è un decreto ingiuntivo?

Il decreto ingiuntivo è un provvedimento del giudice che obbliga il debitore a pagare una somma di denaro su richiesta del creditore!

Viene concesso in tempi rapidi quando il credito vantato è certo, liquido ed esigibile, senza bisogno di una lunga causa. 

E’ una procedura usata spesso per il recupero crediti da fornitori, professionisti e istituti finanziari.

Una volta emesso, il decreto viene notificato al debitore, che ha un termine stabilito per pagare o opporsi! 

Se non viene contestato entro i tempi previsti, diventa definitivo e può portare a esecuzioni forzate come il pignoramento di beni o conti correnti. 

Questo strumento tutela il creditore ma può mettere in difficoltà il debitore, che si trova a dover affrontare una richiesta di pagamento senza preavviso!

Capire bene come funziona è essenziale per valutare le possibili soluzioni ed evitare conseguenze gravi.

Come si può bloccare un decreto ingiuntivo?

Bloccare un decreto ingiuntivo significa fermare la sua esecuzione prima che il creditore possa procedere con azioni forzate come il pignoramento. 

Il principale strumento per farlo è l’opposizione, che deve essere presentata entro 40 giorni dalla notifica del decreto. 

Se il debitore ritiene che la somma richiesta non sia corretta o che ci siano vizi nella procedura, può contestarlo fornendo elementi a suo favore!

Può dimostrare, ad esempio, che il debito è già stato pagato, che l’importo richiesto è errato o che mancano i presupposti legali per l’emissione del decreto.

In alcuni casi, si può chiedere la sospensione dell’esecuzione, ovvero un provvedimento che blocca temporaneamente gli effetti del decreto. 

Questa richiesta può essere accolta dal giudice se il debitore ha buone possibilità di dimostrare l’infondatezza della richiesta del creditore! 

La sospensione è un’opportunità importante perché evita brutte conseguenze immediate, come il blocco dei conti o il pignoramento di beni, dando il tempo alla persona di organizzare una strategia di difesa.

Bloccare un decreto ingiuntivo non è semplice e richiede un’azione rapida! 

Se non si interviene nei tempi previsti, il provvedimento diventa definitivo e il creditore può agire senza nessun ostacolo. 

Per questo motivo, chi riceve un decreto ingiuntivo deve valutare subito il da farsi, analizzando tutte le possibili vie per tutelarsi e difendere i propri interessi!

si può rateizzare decreto ingiuntivo

Quanto tempo si ha per pagare un decreto ingiuntivo?

Una volta notificato, il decreto ingiuntivo ha una scadenza precisa per il pagamento. 

Precisamente il debitore ha 40 giorni di tempo per regolarizzare la sua posizione, versando l’importo richiesto al creditore. 

Se entro questo termine non viene effettuato alcun pagamento e non viene presentata opposizione, il decreto diventa esecutivo! 

Significa che il creditore può avviare le azioni forzate per recuperare il credito.

Nello stesso termine dei 40 giorni, il debitore può fare opposizione se ritiene che la somma non sia dovuta. 

In questo modo il decreto ingiuntivo non diventa immediatamente esecutivo e il giudice deve verificare se la richiesta è fondata. 

Bisogna però fare attenzione, in alcuni casi, il creditore può chiedere l’esecuzione provvisoria del decreto, significa che può agire anche in caso di opposizione.

Superato il termine senza alcuna azione, il creditore può procedere senza ulteriori avvisi.

Questo può portare a conseguenze gravi per il debitore, come il blocco dei conti, il pignoramento dello stipendio o addirittura l’espropriazione di beni immobili. 

Per questo motivo, chi riceve un decreto ingiuntivo deve agire rapidamente, valutando se pagare, opporsi o trovare una soluzione alternativa prima che sia troppo tardi!

Quali sono le procedure per la rateizzazione decreto ingiuntivo?

La rateizzazione decreto ingiuntivo può essere una soluzione utile per chi non può pagare l’importo in un’unica soluzione. 

Anche se la legge non prevede esplicitamente questa possibilità, esistono diverse strade percorribili:

  • Accordo con il creditore: Il debitore può proporre una trattativa diretta per stabilire un piano di pagamento rateale ed evitare azioni esecutive.
  • Richiesta al giudice: In alcuni casi, il debitore può presentare un’istanza al tribunale per sospendere l’esecuzione e proporre un piano di pagamento, supportato da prove della propria situazione economica.

Entrambe queste opzioni hanno dei vantaggi e dei limiti, ma in ogni caso richiedono un intervento tempestivo per evitare conseguenze più gravi!

Quali sono le alternative alla rateizzazione di un’ingiunzione di pagamento?

Oltre alla rateizzazione decreto ingiuntivo, esistono diverse alternative per gestire un’ingiunzione di pagamento. 

La scelta dipende dalla situazione economica e dalla natura del debito:

  • Opposizione al decreto
  • Richiesta di sospensione dell’esecuzione
  • Rinegoziazione del debito

Queste soluzioni possono essere efficaci per chi ha un solo debito da gestire e dispone delle risorse per affrontarlo. 

Se si tratta di un debito isolato e si ha la certezza che non sia dovuto, l’opposizione o la rinegoziazione possono essere percorsi validi.

Molto diverso quando i debiti sono troppi e ci si trova in una situazione di sovraindebitamento. 

In questo caso concentrarsi su un singolo decreto ingiuntivo è una perdita di tempo e denaro. Perché, anche se risolto il singolo debito, rimangono sulle spalle tutti gli altri debiti! 

Affrontare solo un debito alla volta non risolve il problema alla radice, al contrario rischia di peggiorare la situazione, perché mentre si tenta di risolverne uno, tutti gli altri avanzano in fase di peggioramento.

L’unica soluzione concreta e definitiva è affidarsi alle procedure previste dalla legge 3/2012 e contenute nel Codice della Crisi, che permettono di risolvere tutti i debiti in blocco.

Le procedure sul sovraindebitamento evitano le azioni esecutive e garantendo una via d’uscita sostenibile.

Infatti le procedure sul sovraindebitamento permettono di liberarsi di tutti i debiti, pagando quello che si può per un periodo di tre anni. 

La legge prevede che i debiti che non si potranno pagare, saranno definitivamente cancellati!

Per poter procedere bisogna rivolgersi a professionisti altamente specializzati che hanno dimostrato con fatti concreti di aver già liberato centinaia di famiglie, professionisti e imprenditori!

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Gianmario Bertollo

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