debiti verso fornitori

Hai troppi debiti verso i fornitori? Ecco cosa puoi fare davvero per uscirne

Gli argomenti di questo articolo

I debiti verso fornitori possono trasformarsi in una spirale soffocante, che blocca ogni possibilità di ripresa.

Il tempo non aiuta, anzi peggiora tutto.

Ogni giorno aumenta la pressione, i solleciti, la paura di ricevere una diffida o una visita improvvisa.

Si inizia con un pagamento saltato, poi diventano due, poi tre e nel frattempo i fornitori non aspettano.

Al contrario: chiamano, scrivono, pretendono e se non ottengono risposte, passano alle maniere forti.

L’errore più comune è pensare che si tratti solo di un problema temporaneo, ma quando la situazione non migliora e il fatturato non basta nemmeno per coprire le scadenze, allora si è già dentro una crisi.

In questi casi non servono soluzioni tampone, servono risposte vere.

Questo argomento è stato trattato in modo chiaro, nella decima puntata di Diritto al Futuro.

Puntata che ogni imprenditore in difficoltà dovrebbe vedere prima di prendere qualsiasi decisione.

Clicca sotto e guarda la puntata su YouTube

Cosa significa avere debiti verso fornitori

Avere debiti verso fornitori non significa solo avere delle fatture arretrate. 

  • Significa perdere il controllo delle entrate e delle uscite.
  • Significa lavorare per pagare, senza mai vedere un margine.
  • Significa vivere ogni telefonata come una possibile minaccia, ogni email come un potenziale sollecito, ogni incontro come un confronto da evitare.

Un debito verso fornitori non è mai un numero su un foglio, è un peso che si accumula ogni giorno, che toglie lucidità e mette in crisi ogni scelta.

Il rapporto con i fornitori cambia: da collaboratori diventano creditori e quando si rompe la fiducia, si rompono anche le possibilità di andare avanti insieme.

Molti pensano che basti spiegare, chiedere tempo, negoziare, ma quando i pagamenti saltano più volte, le parole non bastano più.

Intanto si accumulano interessi, penali, nuove fatture. Si genera un circolo vizioso da cui è sempre più difficile uscire!

Capire questo è il primo passo per comprendere che non si tratta solo di una difficoltà momentanea, ma di una crisi che richiede un intervento serio.

Perché si accumulano i debiti verso fornitori

I debiti verso fornitori non nascono mai per caso, di solito iniziano con un calo degli incassi, una perdita improvvisa, un ritardo nei pagamenti da parte dei clienti.

Poi si cerca di tamponare, si pagano alcuni fornitori, si rimandano altri, si spera che il mese successivo vada meglio.

Ma quel miglioramento non arriva mai, o arriva troppo tardi, quando il danno è già fatto.

Molti imprenditori usano la disponibilità dei fornitori come se fosse una linea di credito.

Ma i fornitori non sono banche e, a differenza delle banche, quando decidono di chiudere, lo fanno senza preavviso!

La pressione fiscale, i costi fissi, le scadenze sempre più ravvicinate fanno il resto e alla fine si arriva al punto in cui non si riesce più a onorare gli impegni.

Il rischio maggiore è illudersi che si possa recuperare solo con il lavoro.

Ma quando la liquidità non basta più, e ogni entrata serve solo per tappare buchi vecchi, allora non si sta lavorando per crescere: si sta solo rimandando il tracollo.

Rischi e conseguenze dei debiti non pagati

Quando i debiti verso fornitori restano insoluti, le conseguenze arrivano rapide e devastanti.

Il primo segnale è la perdita di fiducia. I fornitori iniziano a chiedere pagamenti anticipati o smettono di consegnare.

Questo blocca la produzione, impedisce di evadere gli ordini, genera ritardi a catena.

Poi arrivano i solleciti formali, le diffide, gli avvisi legali e spesso non c’è più tempo per rispondere.

Alcuni fornitori procedono direttamente con il decreto ingiuntivo, altri si affidano ad avvocati aggressivi o società di recupero crediti.

Si entra in un clima di assedio, ogni giorno può essere quello in cui arriva una notifica o un pignoramento.

Se i fornitori sono strategici, si rischia la paralisi operativa

Se sono numerosi, la crisi si moltiplica!

E non finisce lì: una segnalazione come cattivo pagatore può rendere impossibile ottenere credito o aprire nuovi rapporti commerciali.

In casi estremi, l’imprenditore finisce con il trovarsi schiacciato tra creditori impazienti, fornitori fermi e clienti persi.

In queste situazioni, ogni attesa peggiora la posizione. Ogni giorno in più è un passo in meno verso la salvezza.

Soluzione legale per uscire dai debiti

Quando i debiti fornitori superano ogni capacità di recupero, l’unica via concreta è quella prevista dalla legge.

Le procedure sul sovraindebitamento offrono una protezione reale contro l’aggressività dei creditori.

Si tratta di strumenti legali, pensati per chi è in crisi e non riesce più a pagare!

Attraverso queste procedure è possibile bloccare le azioni esecutive, fermare decreti ingiuntivi e pignoramenti.

Chi vi accede mette a disposizione quello che può per un periodo limitato, dopo, tutti i debiti residui vengono cancellati.

Questo significa chiudere con il passato e ripartire. 

  • Senza pressioni
  • Senza minacce
  • Senza paure.

Ma non è una strada per tutti, serve dimostrare che esiste una vera crisi da sovraindebitamento.

Ecco perché rivolgersi agli esperti è fondamentale, solo chi conosce a fondo queste procedure può guidare davvero verso l’uscita.

Legge3.it è l’unica società veramente strutturata per risolvere tutti i problemi di sovraindebitamento e l’unica che mette a disposizione i migliori specialisti in tutta Italia!

Quando i debiti con i fornitori diventano insostenibili, l’unica risposta seria è quella della legge 3 del 2012 e del codice della crisi e l’unica realtà che ti può garantire un risultato certo è Legge3.it

Se ti trovi in sovraindebitamento, non perdere un minuto di tempo, chiama il Numero Verde 800 66 25 18 e riceverai una consulenza gratuita e senza impegno.

Ti aspettiamo, buona vita!

Gianmario Bertollo

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