come non pagare il mutuo e tenersi la casa

Come non pagare il mutuo e tenersi la casa? Scopri come puoi salvare la casa se non riesci a pagare il mutuo

Gli argomenti di questo articolo

Cosa fare se non si riesce a pagare il mutuo? 

Questa è una delle preoccupazioni più grandi per chiunque debba affrontare pagamenti mensili. Non riuscire a pagare il mutuo significa rischiare di perdere la propria casa, un bene estremamente prezioso, soprattutto se si tratta della prima abitazione.

Comprare una casa è spesso visto come il primo passo importante nelle vite delle giovani coppie, un simbolo di consolidamento della loro unione. Si tende a pensare che l’acquisto di una casa sia il fondamento di una relazione di coppia, ma in realtà, si sta costruendo la relazione attorno a un debito pluriennale.

Il mutuo, in questo contesto, diventa un vero e proprio “compagno di vita” che inizialmente porta gioia, immaginando un futuro insieme, ma che può trasformarsi in una fonte di stress quando la novità svanisce, rivelando la realtà di una rata da pagare per decenni.

Ciò nonostante, grazie al mutuo, molti possono permettersi un tetto sopra la testa e garantire un rifugio sicuro per la propria famiglia. Il concetto di “bene rifugio” descrive perfettamente questo aspetto: investire i propri risparmi in un immobile che, se necessario, può essere liquidato per soddisfare esigenze finanziarie urgenti o per nuovi investimenti.

Il ragionamento comune è: “Invece di spendere soldi in affitto, posso investire nelle rate del mutuo e alla fine la casa rimarrà mia, da lasciare ai miei figli”.

Questo è certamente un punto valido, ma richiede prudenza. Non è saggio impegnarsi oltre le proprie capacità finanziarie. Troppo spesso, vedo persone che acquistano case o contraggono mutui al limite delle loro possibilità economiche, basandosi sulla speranza che tutto proceda senza intoppi.

Questo ottimismo può trasformare l’acquisto in una decisione emotiva. Si compra la casa pensandola come un investimento significativo, ma finisce per essere trattata come un deposito di emozioni familiari.

Carichi la casa di significati sentimentali e, in un tipico spirito italiano, finisci per attribuirle un valore emotivo eccessivo.

Questa trasformazione può renderci schiavi delle nostre emozioni, ma è essenziale riconoscere che il legame affettivo con la casa è spesso un inganno mentale.

Proiettiamo i nostri sentimenti su un’entità inanimata, decorata secondo i nostri gusti. L’intimità che le attribuiamo è, in effetti, un’illusione; pensiamo di comportarci in un certo modo solo in casa, quando in realtà non è necessariamente così.

Proviamo a ragionare insieme.

Sei mai stato in un hotel? Io molte volte, sia per lavoro che per vacanze con la famiglia. Dopo una giornata intensa, ci rilassiamo in camera “come se fossimo a casa”, vero? Ci muoviamo con la stessa libertà che avremmo nel nostro spazio personale, perché la vera essenza di “casa” è dentro di noi, nei nostri cuori e nelle nostre menti, più che nei muri che ci circondano.

Quindi, invece di fissarsi sull’idea fisica della casa, è importante riconoscere che la nostra vera casa è la famiglia, non un luogo fisico.

Investire in una proprietà sperando che tutto vada bene è ottimistico, ma cosa succede quando le cose prendono una piega negativa?

Durante l’inizio della pandemia, ho previsto che i maggiori impatti economico-finanziari si sarebbero manifestati alla fine, e così è stato. Oggi stiamo pagando il prezzo di due dei peggiori anni economici dal dopoguerra a questa parte.

Per due anni, abbiamo vissuto in una sorta di bolla, come se fosse normale sospendere mutui e pagamenti senza conseguenze. Ma ora che le moratorie sono finite, le banche e le finanziarie stanno intensificando i loro sforzi per recuperare i crediti.

E a loro non importa se negli ultimi due anni hai perso il lavoro o se hai subito altre gravi perdite finanziarie. Non considerano nemmeno il dolore di perdere un familiare a causa del covid.

Per loro, l’importante è riscuotere quanto dovuto. Non puoi semplicemente dire “non pago il mutuo”. Nonostante tu sappia di dover restituire quei soldi, agiscono come se gli ultimi due anni non ci fossero mai stati, ignorando le realtà economiche correnti, come l’aumento dei costi energetici e la perdita di posti di lavoro.

Non possiamo dimenticare le tragedie personali che colpiscono inaspettatamente, come malattie gravi o incidenti, che portano non solo dolore, ma anche importanti oneri finanziari. Non sto parlando di spese che si risolvono con pochi giorni di trattamento, ma di cure prolungate e costose che possono richiedere interventi chirurgici in altre città, con tutte le spese di viaggio e soggiorno che comportano.

Questi sono carichi che possono devastare le finanze di una famiglia e il loro benessere emotivo, rendendo insostenibile il mantenimento dei pagamenti su mutui e finanziamenti, fino al punto di perdere la casa.

Ti parlo con cognizione di causa, avendo personalmente vissuto la perdita della mia casa per via di debiti incontrollabili dovuti a una malattia rara di mio figlio. Ho sperimentato il dolore di non poter pagare il mutuo, l’ansia per le rate mancate e le continue pressioni delle agenzie di recupero crediti. Ho combattuto strenuamente per mantenere la mia casa, cercando accordi con la banca, ma alla fine, nonostante la lotta, la casa è stata persa.

Questa esperienza mi ha insegnato una dura lezione: se non riesci a pagare il mutuo, hai perso la casa.

Tuttavia, da quella battaglia ho imparato molto e ora mi dedico ad aiutare altre persone e famiglie che si trovano in situazioni simili. Voglio condividere la mia esperienza e conoscenza finanziaria affinché nessuno debba più soffrire per le rate del mutuo non pagate o rischiare di perdere la propria casa.

In questo articolo, voglio offrirti tutte le informazioni necessarie ed esplorare insieme a te tutte le soluzioni possibili per evitare che tu debba vivere le stesse tragiche circostanze che ho affrontato io: un inferno quotidiano che potrebbe culminare nella perdita della tua casa.

Mutuo non pagato? Ecco le possibili conseguenze

come non pagare il mutuo e tenersi la casa

Prima di analizzare le conseguenze di un mancato pagamento del mutuo, è importante capire cosa sia effettivamente un mutuo.

Il mutuo è un tipo di prestito notevolmente più grande e di più lunga durata rispetto ai finanziamenti comuni, estendendosi spesso su 30-35 anni e coinvolgendo somme molto elevate, a differenza dei finanziamenti che sono limitati a 75.000 euro.

I mutui vengono generalmente contratti per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili, come la prima casa. Talvolta, si ricorre al mutuo per “consolidare” situazioni di eccessivo indebitamento, unendo diverse rate in un’unica soluzione mensile, una strategia che molte banche promuovono come soluzione ai mali economici. 

Tuttavia, un mutuo di consolidamento è in realtà un grande prestito che sostituisce gli altri debiti, unendo tutto in una rata che si spera si sarà in grado di gestire. Questa non è la soluzione ideale per uscire dai debiti, in quanto comporta il pagamento di ingenti interessi per molti anni.

Un’altra distinzione tra mutui e finanziamenti tradizionali è la richiesta di una garanzia reale per i mutui. La garanzia reale significa che la banca, per proteggersi, richiede un’ipoteca sull’immobile. Questo non toglie il diritto di proprietà o la possibilità di vendere l’immobile, ma implica che, in caso di vendita, il mutuo residuo deve essere saldato.

Le banche possono richiedere anche garanzie aggiuntive da parte di parenti o amici, aumentando così la sicurezza di essere rimborsati. Se non riesci a pagare il mutuo, il garante dovrà assumersi la responsabilità di saldare le rate. Se il garante non paga, le conseguenze ricadranno anche su di lui, inclusa la perdita di beni e proprietà.

Il mancato pagamento del mutuo della prima casa, o di qualsiasi altro tipo di mutuo, non è accettabile e può portare a conseguenze gravi sia per te che per le altre persone coinvolte.

Se le rate del mutuo sono pagate regolarmente, non ci sono problemi. Tuttavia, saltare anche solo poche rate può innescare una serie di problematiche gravi.

La conseguenza più seria è la perdita della casa. È noto che i debiti devono essere saldati, e la banca intraprenderà tutte le azioni necessarie per recuperare i suoi soldi, incluso il pignoramento e la vendita della casa all’asta.

Un creditore che non ha un’ipoteca sulla casa (tipicamente le finanziarie) deve seguire un processo più lungo e complesso per recuperare i suoi soldi. Al contrario, un creditore con ipoteca (come la banca del mutuo) ha una sorta di “corsia preferenziale” per pignorare la casa, potendo saltare alcuni passaggi legali e procedere direttamente all’asta.

Tuttavia, la banca non può procedere al pignoramento soltanto perché hai saltato un paio di rate. Prima è necessario decadere dal beneficio dei termini, una definizione tecnica che indica la risoluzione del contratto di mutuo da parte della banca, che richiede quindi il pagamento immediato dell’intero debito residuo.

“Non posso pagare il mutuo” non è una scusa sufficiente per evitare questa procedura.

Nelle prossime sezioni, capiremo come affrontare questa situazione prima di dichiarare di non essere in grado di pagare il mutuo.

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Prima casa: è possibile posticipare il pagamento del mutuo?

Spesso sento dichiarazioni come: “La prima casa non può essere pignorata” o “Se ci sono minori o malati cronici in casa, nessuno può sfrattarti”.

Voglio chiarire che queste sono affermazioni completamente infondate.

Un avvocato che consiglia di non pagare il mutuo sostenendo che la presenza in casa di bambini piccoli o persone malate impedisca il pignoramento, mostra una grave mancanza di competenza. Un creditore ha il diritto di agire su tutti i beni del debitore per recuperare i suoi soldi. Questo significa che quasi tutto è pignorabile, salvo poche eccezioni previste specificamente dalla legge.

Se la prima casa fosse esente da pignoramento, le banche esiterebbero a concedere mutui per l’acquisto di immobili, il che avrebbe un impatto significativo sul mercato immobiliare, dato il ruolo centrale dei mutui per le famiglie.

Il tuo immobile è un bene tangibile, e il mutuo è un prestito su quel bene. Se non paghi, il creditore, legittimamente, può prendersi la tua casa, soprattutto se c’è un’ipoteca.

Non esistono leggi che esentano la casa dall’azione dei creditori, ad eccezione di specifiche disposizioni per l’Agenzia delle Entrate-Riscossioni, che non può pignorare l’abitazione principale, a meno che non soddisfi certe condizioni:

  • È l’unica casa di proprietà
  • È la residenza abituale
  • Non è classificata come immobile di lusso
  • È adibita a civile abitazione

 

Quindi, prima di sentirti tranquillo nel non pagare il mutuo della prima casa, anche se ci sono bambini piccoli, disabili o malati cronici, considera attentamente la tua situazione. Se hai dubbi, una consulenza gratuita con uno specialista di Legge3.it potrebbe chiarire la tua posizione legale. Troverai un modulo alla fine di questo articolo per richiedere tale consulenza.

Cosa implica esattamente il mancato pagamento del mutuo sulla prima casa?

Se si tratta di un ritardo temporaneo in una o due rate, dovuto a difficoltà momentanee che puoi risolvere, il problema è gestibile. Tuttavia, se ogni mese trovi difficile coprire la rata del mutuo, allora c’è un problema serio che necessita di una soluzione immediata per il bene tuo e della tua famiglia.

Rimandare il pagamento, sperare o pregare non sono strategie efficaci e potrebbero aggravare la situazione. Un problema si risolve affrontandolo attivamente e gestendolo con azioni concrete.

Continua a leggere per scoprire quali trappole evitare per non trovarti in una situazione irrimediabilmente compromessa.

Rate del mutuo: quante ne puoi saltare?

Idealmente, non si dovrebbe mai saltare una rata del mutuo; ciò indicherebbe una situazione finanziaria stabile. Tuttavia, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo e a volte le difficoltà economiche diventano una realtà.

Saltare una o due rate può non essere problematico, specialmente se causato da un ritardo nello stipendio o una spesa non prevista. Queste situazioni sono generalmente gestibili e non portano a gravi conseguenze se risolte rapidamente.

Tuttavia, se i ritardi diventano frequenti o prolungati a causa di perdita del lavoro, nuove spese non previste, o altri cambiamenti finanziari significativi, allora è essenziale agire immediatamente per prevenire una crisi più grave.

Cosa accade se i ritardi nei pagamenti del mutuo aumentano?

Nella maggior parte dei contratti di mutuo è specificato un limite massimo di rate che puoi pagare in ritardo prima di incorrere in gravi conseguenze. È importante consultare il proprio contratto per conoscere questo limite. Ad esempio, consideriamo un limite standard di 7 rate.

Saltare una o due rate di solito comporta dei solleciti da parte della banca, che può chiamare per incoraggiarti a regolarizzare la situazione. Tuttavia, già dalla prima rata mancata, la tua situazione viene segnalata nel sistema di informazioni creditizie come il CRIF, avviando un processo di preallarme.

Se i ritardi si accumulano, le interazioni con la banca diventano più frequenti e potresti essere convocato per discutere la tua situazione di persona. La banca cercherà di capire le tue intenzioni e aspetterà rassicurazioni concrete sul tuo impegno a riprendere i pagamenti regolari.

Ma attenzione, le parole non bastano; la banca vuole vedere azioni concrete.

Se superi il limite di 7 rate non pagate, la banca inizia formalmente le procedure per la risoluzione del problema, a partire dalla “decadenza dal beneficio del termine”.

Cos’è la decadenza dal beneficio del termine?

Questa clausola, inserita nel contratto di mutuo, sta a indicare che se non paghi e accumuli ritardi oltre il limite consentito, la banca ha il diritto di richiedere il pagamento immediato dell’intero debito residuo. Non ci saranno più rate dilazionate: devi pagare in un’unica soluzione.

Se non riesci a saldare l’importo totale immediatamente, la banca procederà con il pignoramento dei beni su cui ha diritti, come la casa, su cui generalmente detiene un’ipoteca. Questo permette alla banca di agire rapidamente.

Anche il tuo garante è a rischio; potrebbe ricevere comunicazioni simili e affrontare procedimenti di pignoramento se non vengono onorati i pagamenti.

5 errori da evitare quando non riesci a pagare il mutuo

Non riuscire a coprire le rate del mutuo può portarti a commettere alcuni errori gravi, che rischiano di aggravare la tua situazione con la banca. Voglio indicarti i cinque errori più pericolosi che devi assolutamente evitare. Se credi di aver già commesso uno di questi errori, è importante che tu richieda una consulenza il prima possibile (troverai le istruzioni per ottenere una consulenza gratuita alla fine di questo articolo).

Ecco i 5 errori che non dovresti mai fare se non riesci a pagare il mutuo.

# 1 ERRORE: Cercare di ottenere un prestito per avere liquidità

È una tentazione comune cercare nuovi prestiti per coprire le rate del mutuo, specialmente per non mostrare segni di instabilità finanziaria alla banca. Questo è un errore grave. Se ti trovi in una situazione finanziaria temporaneamente precaria, metterti sulle spalle un nuovo debito per pagare il mutuo può semplicemente aggravare la tua posizione debitoria. Se la difficoltà è momentanea, cerca di resistere e non complicarti ulteriormente la vita con nuovi debiti.

Ricevere chiamate dalla banca per ritardi nel pagamento è preferibile rispetto a trovarsi sommersi da ulteriori debiti e obbligazioni. Ricorda che un nuovo prestito significa nuove rate, e potrebbe trasformare una crisi temporanea in un problema di sovraindebitamento duraturo. Se stai già affrontando difficoltà a lungo termine nel pagare il mutuo, un nuovo finanziamento non farà altro che aumentare il rischio di perdere la casa.

Inoltre, se hai già troppi debiti significativi, è improbabile che ti venga concesso un ulteriore prestito. La Legge 3 del 2012 esiste proprio per aiutare chi si trova in una situazione di sovraindebitamento, offrendo soluzioni legislative per gestire e potenzialmente ridurre i debiti esistenti. Non cadere nella trappola di risolvere i debiti con ulteriori prestiti, poiché questo può solo portare a un circolo vizioso di indebitamento.

# 2 ERRORE: Optare per un mutuo di consolidamento o cercare di rinegoziare il mutuo

Un mutuo di consolidamento può sembrare una soluzione allettante poiché unisce vari debiti in un’unica rata, apparentemente più gestibile. Tuttavia, queste operazioni spesso comportano termini e condizioni sfavorevoli, con durate prolungate e costi nascosti elevati, trasformando quello che sembra un vantaggio in un peggioramento della situazione finanziaria.

Se già non riesci a pagare il mutuo, chiederne uno di consolidamento, che spesso ha una rata mensile più alta estesa su un periodo più lungo, raramente risolve il problema di fondo. 

La rinegoziazione del mutuo, sebbene possa offrire qualche sollievo, richiede di soddisfare criteri rigorosi e spesso è possibile solo in situazioni estreme, come quando la casa è già all’asta.

Prima di considerare la rinegoziazione o il consolidamento del mutuo, è essenziale valutare con attenzione se sarai effettivamente in grado di gestire la nuova rata nel lungo termine. Non lasciarti ingannare da soluzioni che sembrano semplificare i tuoi pagamenti ma che, in realtà, potrebbero complicare ulteriormente la tua situazione finanziaria.

# 3 ERRORE: Tentare di impugnare il mutuo citando vizi contrattuali o reati bancari

Tra i numerosi clienti che ascolto in consulenza, molti sono quelli che rischiano di perdere la propria casa (o l’hanno già persa) perché hanno deciso di contestare il proprio mutuo. Non è tanto una questione di ritorsione da parte delle banche, quanto piuttosto l’inefficacia e i pericoli di questo tipo di azioni legali.

Con la mia esperienza nel settore, sono ben consapevole dei trucchi non sempre evidenti e di come certi “professionisti” approfittino della vulnerabilità altrui. Il proverbio modificato “Il mondo è bello perché è avariato” calza a pennello qui, considerando i numerosi imbroglioni che circolano, pronti a sfruttare chiunque sembri una facile preda.

Alcuni, fingendosi esperti, ti convinceranno di poter impugnare i contratti di mutuo con la promessa che non dovrai più pagarli per i seguenti motivi:

  • Sostengono che i contratti siano nulli
  • Accusano le banche di comportamenti scorretti negli anni
  • Affermano che la legge ti garantisce il diritto a rimborsi generosi

 

Sebbene ci possa essere un fondo di verità, molte di queste affermazioni sono esagerazioni mirate a ingannare e truffare chi è disperato.

Promettere la cancellazione del debito del mutuo o addirittura un rimborso, salvando la casa, può sembrare allettante. Ma quante persone cadono in questa trappola credendo sia facile? Molte, purtroppo.

Questi sedicenti consulenti offrono ciò che descrivono come un’arma decisiva contro le banche, un documento che ti permetterà di contestare il contratto del tuo mutuo su presunte basi di vizi contrattuali o reati come usura e anatocismo.

Raramente questi individui sono esperti veri e sinceri. Il loro obiettivo principale è venderti una costosa perizia econometrica, che in teoria dimostrerebbe la presenza di irregolarità nel tuo contratto di mutuo.

Ciò che spesso non ti dicono è che una perizia, pur indicando potenziali vizi, da sola non basta. Per ottenere un risultato legale concreto è necessario intraprendere azioni legali, e solo un giudice può determinare la validità del tuo caso e le mosse successive.

Anche se il mutuo risultasse nullo, non significa che puoi smettere di pagare. Se la banca ti ha prestato denaro, sei comunque tenuto a restituirlo. Un giudice potrebbe decidere di ridurre le spese o gli interessi, ma il capitale dovuto rimane tuo onere.

Immagina di vincere la causa, ma di trovarti senza aver pagato il mutuo: potresti ottenere una riduzione degli interessi, ma se nel frattempo sei decaduto dal beneficio del termine, la banca potrebbe richiederti l’intera somma dovuta in una sola volta. Se non disponi di quella cifra, potresti affrontare il pignoramento e la vendita all’asta della tua casa.

Questo “gioco” è estremamente rischioso e può avere conseguenze devastanti su di te e sulla tua famiglia.

# 4 ERRORE: Non fare nulla e sperare che le cose si risolvano da sole

Sperare passivamente che i problemi finanziari si risolvano da soli è uno degli errori più gravi che puoi fare. Negli ultimi mesi, molti hanno aspettato un cambiamento, confidando che le situazioni difficili migliorassero con il tempo o che slogan come “#andràtuttobene” potessero magicamente risolvere tutto. Purtroppo, la realtà è ben diversa.

Sappiamo tutti quanto la situazione stia peggiorando, nonostante le narrazioni ottimistiche dei media, che spesso riflettono una versione degli eventi funzionale più alla politica che alla verità. Lo vediamo nei crescenti tassi di disoccupazione tra i nostri amici e conoscenze, nei lamenti dei nostri parenti sui rincari dell’energia e del gas, e lo sentiamo ogni volta che facciamo la spesa e il costo della vita continua a salire.

Dopo due anni di sospensioni temporanee – di rate, di mutui – molti hanno creduto che una ripresa spontanea fosse possibile. Tuttavia, con la fine dei blocchi ai licenziamenti e il ritorno alla piena attività di enti come l’Agenzia delle Entrate e le banche, che ora richiedono il pagamento completo delle imposte e il ripristino delle rate regolari, è chiaro che restare fermi e attendere non è più un’opzione.

Se sei indebitato, se sei in ritardo con diverse rate, o se non puoi affrontare ulteriori pagamenti, è importante che tu agisca subito

Richiedere subito una consulenza gratuita è un passo fondamentale. Alla fine di questo articolo, troverai un modulo per prenotarla. Non commettere l’errore di aspettare troppo a lungo nella speranza che la tua situazione finanziaria migliori da sola.

Molte delle famiglie che si sono rivolte a noi hanno inizialmente scelto di aspettare, sperando in una soluzione automatica dei loro problemi. Quando sono tornate, spesso era troppo tardi per intervenire efficacemente.

È essenziale che tu prenda sul serio i consigli di uno specialista. Anche se le risposte che ricevi possono essere difficili da accettare, un vero esperto ha la conoscenza necessaria per analizzare approfonditamente la tua situazione e fornirti una guida affidabile. Affidarsi a professionisti qualificati e agire tempestivamente può fare la differenza tra salvare la tua situazione finanziaria o subire perdite irreversibili.

# 5 ERRORE: Affidarsi a finti professionisti per la salvare la propria casa

Nel parlare dell’errore numero tre, ho toccato il tema dei finti professionisti che promettono di impugnare i contratti di mutuo. Tuttavia, questi individui sono solo una frazione del problema. L’espansione del fenomeno del sovraindebitamento ha creato un fertile terreno per truffatori senza scrupoli, attirati dalla possibilità di sfruttare chi si trova in difficoltà finanziarie.

Questi truffatori conoscono bene la vulnerabilità di chi è in crisi finanziaria, facilmente influenzabile e con una guardia spesso abbassata, non per mancanza di intelligenza, ma a causa dello stress e della disperazione.

Attenzione: queste persone sono spregiudicate e non hanno alcun interesse verso la tua persona e la tua condizione. Il loro unico scopo è venderti un “servizio” che poi si rivela inutile, per poi sparire con i tuoi soldi.

Ogni giorno sentiamo storie di persone che sono cadute nelle grinfie di questi truffatori. Alcuni hanno interrotto i rapporti in tempo, altri hanno perso piccole somme, ma ci sono anche persone che hanno subito danni significativi, pagando per servizi che non solo non hanno portato benefici, ma hanno peggiorato la situazione.

Questi falsi professionisti ti fanno promesse, ti tranquillizzano dicendoti di stare sereno e, una volta incassato il pagamento, diventano irraggiungibili. “Il dottore è appena uscito” è una frase che sentirai pronunciare spesso dalle loro segretarie quando provi a contattarli.

Su Internet, si pubblicizzano spesso come salvatori, promettendo di liberarti dai debiti e di salvare la tua casa dall’asta. Quando ti rendi conto di essere stato ingannato, la delusione è profonda.

Ecco come riconoscere un truffatore:

  • Si danno un’aria di grande importanza, senza fatti concreti che giustifichino tale atteggiamento.
  • Non dispongono di veri casi studio da mostrarti: se gli poni delle domande ti offrono esempi vaghi e cambiano argomento
  • Non presentano testimonianze autentiche o clienti soddisfatti che possano attestare la loro professionalità ed esperienza.
  • Non dispongono di una documentazione concreta come sentenze, procedure legali completate o risultati tangibili.
  • Non forniscono dati affidabili sui loro successi, ma fanno solo affermazioni esagerate.
  • Non offrono garanzie concrete sui risultati, limitandosi a promettere un impegno indefinito.
  • Non possiedono certificazioni o validazioni che attestino la loro trasparenza e affidabilità.
  • Alcuni si vantano di appartenere a gruppi influenti nel settore, ma in realtà l’unico loro successo è legato ai guadagni ottenuti a spese delle vittime.
  • Si descrivono come esperti con anni di esperienza, mentre in realtà sono novizi e servono solo a procurare clienti a strutture più grandi che trattano le persone come numeri.

 

Quando richiedi aiuto per risolvere una situazione debitoria critica, è essenziale che tu faccia le dovute verifiche per assicurarti di affidarti a professionisti seri, competenti e onesti. Prenditi il tempo per valutare ogni aspetto prima di procedere, perché quando si tratta della tua stabilità finanziaria e della tua casa, la scelta del consulente giusto può fare davvero la differenza.

come non pagare il mutuo e tenersi la casa

Cosa posso fare se non riesco a pagare il mutuo?

Dalla mia esperienza, quasi sempre, quando non si riesce più a pagare il mutuo la situazione finanziaria è già gravemente compromessa. Spesso, oltre al mutuo, ci sono altri debiti in sospeso, e nella disperazione di dover scegliere, molti decidono di pagare il mutuo per cercare di proteggere la casa. Tuttavia, questa strategia è rischiosa perché anche se il mutuo viene pagato, altri creditori possono iscrivere ulteriori ipoteche sulla proprietà.

Di solito, le persone che arrivano da me con due o tre rate di mutuo arretrate hanno anche altri debiti non pagati da tempo. La richiesta più frequente è: “Dobbiamo salvare la casa”, come se fosse la soluzione più semplice.

Analizzando i casi, emerge quasi sempre un grave squilibrio tra il reddito mensile e le rate da pagare, tra il totale dei debiti e il patrimonio. Quando lo stipendio è già compromesso da una cessione del quinto e appena sufficiente per coprire il mutuo e le necessità base della famiglia, è quasi impossibile gestire altre rate in sospeso che spesso sfociano in azioni di pignoramento.

Ecco come, purtroppo, si sviluppa la sequenza degli eventi se non si interviene tempestivamente:

  1. Pignoramento delle entrate: le finanziarie procederanno con il pignoramento del quinto dello stipendio.
  2. Riduzione del reddito disponibile: questo porta a ulteriori sacrifici da parte della tua famiglia, costringendo tutti a rinunciare a piccoli piaceri quotidiani e, a lungo andare, a cose più significative come le vacanze.
  3. Difficoltà crescenti: i continui sacrifici saranno comunque insufficienti, e inizierai ad accumulare arretrati anche sul mutuo. La situazione familiare diventerà sempre più tesa.
  4. Decadenza dal beneficio dei termini: dopo vari mesi di rate non pagate, la banca farà decadere il beneficio dei termini, rendendo la tua casa definitivamente a rischio. A questo punto, o paghi l’intero debito residuo in un’unica soluzione, o la banca procederà con il pignoramento.
  5. La perdita della casa: senza i fondi necessari per saldare il debito, l’unico esito sarà assistere all’inevitabile perdita della casa, rendendo tutti i sacrifici fatti inutili.
  6. Rapporti familiari compromessi: il fallimento nel salvare la casa, dopo aver chiesto così tanto a te stesso e ai tuoi cari, può distruggere i rapporti familiari, spesso in modo irreparabile.

 

La domanda finale che devi porti è: vale la pena fare enormi sacrifici, mettendo a rischio la stabilità familiare, per una casa che potresti comunque perdere? Questo è il dilemma che molti devono affrontare, e la risposta non è mai semplice. Spesso, cercare una soluzione per gestire il debito in modo più sostenibile e realistico può evitare un esito così doloroso.

Solitamente, ciò che accade si può riassumere in 3 punti della suddetta lista.

Partendo dall’ultima fase, (perdita della casa e rapporti familiari compromessi) vediamo come le persone che vi giungono sono spesso le più testarde: rifiutano di ammettere che è possibile ricominciare e distruggono di fatto ogni cosa per puro orgoglio. Sono pochi, ma i danni che causano a se stessi sono profondi. Queste persone tendono a cercare compassione dopo aver perso la casa, accusando la sfortuna e rifiutando di vedere i loro errori. Questa ostinazione di solito lascia segni indelebili nei rapporti familiari, con un danno emotivo talvolta irreparabile.

Fondamentale è la fase 4 (casa compromessa); giunti a questi punto, coloro che inizialmente avevano respinto un primo avviso durante una consulenza, tornano, esausti dal tentativo di mantenere a galla il mutuo senza successo. Già consapevoli che la casa è a rischio, cercano disperatamente una soluzione. È il momento in cui spesso dobbiamo confermare che la probabilità di salvare l’abitazione è quasi nulla. Il miglior momento per agire era sicuramente prima.

La domanda cruciale è la seguente: è ancora possibile salvare la casa?

È ancora possibile chiudere il debito grazie alla Legge 3/2012 e alla liquidazione del patrimonio, ma questo non garantirà la salvezza della casa. Ciò che rimane è la libertà dal debito e la prospettiva di mantenere la famiglia unita, pronti a ricominciare da capo con solidi legami familiari.

I più lungimiranti sono quelli che agiscono prima che la situazione degeneri e si fermano alla fase 1 (pignoramento del quinto dello stipendio). Queste persone, durante le consulenze, pongono molte domande e riflettono attentamente sulle conseguenze delle loro scelte. Sono consapevoli delle loro capacità finanziarie e delle necessità dei loro familiari. Non illudendosi che un colpo di fortuna possa risolvere i problemi, cercano aiuto qualificato e tempestivo per salvare la casa senza mettere a rischio il benessere della famiglia.

Qualsiasi sia la fase in cui ti trovi, dal punto 1 al punto 6, hai sempre l’opportunità di agire e risolvere la situazione. Tuttavia, l’intervento tempestivo è cruciale per salvare la casa. Più attendi, più complicato e doloroso sarà il processo di recupero.

Devi intervenire nell’immediato, sfruttando i benefici della Legge 3 del 2012, la quale prevede 3 procedure d’intervento:

  • La Liquidazione del Patrimonio
  • Il Piano del Consumatore
  • L’Accordo di Composizione della Crisi

 

Vediamo in dettaglio solo quelle che consentono di salvare la casa, ossia il Piano del Consumatore e l’Accordo di Composizione della Crisi.

Piano del Consumatore

Questa procedura è dedicata ai consumatori privati e non commerciali. Consiste nel proporre un piano di rientro gestibile basato sulle proprie capacità economiche. Il piano deve offrire condizioni migliori rispetto alla liquidazione del patrimonio, privilegiando il pagamento ai creditori rispetto alla vendita dei beni.

Ad esempio, se hai debiti per 200.000 euro e la tua casa vale 100.000 euro, anziché procedere con la liquidazione, nel Piano del Consumatore si può proporre di ripagare una somma superiore a quella che i creditori riceverebbero dalla vendita della casa. Questo piano deve essere sostenibile e potrebbe estendersi fino a un massimo di 10 anni, anche se vi sono casi che superano tale durata.

È fondamentale che il piano non comporti ulteriori indebitamenti per coprire le rate poiché ciò comprometterebbe la credibilità del piano agli occhi della legge.

Accordo di Composizione della Crisi

Questa opzione è accessibile sia ai consumatori privati sia agli imprenditori. Simile al Piano del Consumatore, deve offrire ai creditori una soluzione migliore rispetto alla liquidazione dei beni. Si negozia un accordo con i creditori che detengono la maggior parte del debito, generalmente il 60%, e una volta raggiunto l’accordo, il tribunale blocca ulteriori azioni da parte degli altri creditori.

Questo piano permette di ridurre significativamente il debito totale, adattandolo alle effettive capacità di rimborso del debitore, e di solito prevede la cancellazione del debito residuo una volta completati i pagamenti concordati.

Attenzione ai comportamenti rischiosi: azioni come fare prestiti per pagare altri debiti, o cercare di proteggere il patrimonio attraverso donazioni o vendite fittizie, possono minare gravemente la possibilità di accedere a questi piani di salvataggio legale. Questi gesti, spesso suggeriti da professionisti poco scrupolosi, sono considerati fraudolenti e possono precludere la possibilità di salvare la casa attraverso la legge.

Agisci subito: se ti trovi in una situazione di difficoltà finanziaria, il consiglio è di non aspettare e di non affidarti a soluzioni di dubbia efficacia proposte da chi non ha le competenze necessarie. La Legge 3 del 2012 offre strumenti concreti e legali per affrontare l’indebitamento e prevenire conseguenze più gravi come la perdita della casa e il deterioramento dei rapporti familiari.

In sintesi, pagare i debiti, aderire al Piano del Consumatore o negoziare un Accordo di Composizione della Crisi sono le uniche vie percorribili per chi spera di risolvere i propri problemi finanziari senza perdere tutto. Affidati a professionisti qualificati per salvaguardare il tuo futuro.

Casa salva e debiti dimezzati: ecco la storia di Aniello e Anna

Salvare la propria abitazione è il desiderio supremo per chi si ritrova sommerso dai debiti e a rischio di perdere la casa. Realizzare questo obiettivo è possibile, ma richiede i giusti requisiti e un’elevata competenza nella gestione della Legge 3 del 2012, grazie al supporto di professionisti esperti. 

In questi anni, abbiamo assistito a molti Piani del Consumatore mal gestiti da avvocati poco scrupolosi che sono stati respinti dal giudice. Fortunatamente, la pratica di Aniello e Anna è stata gestita con maestria e ha avuto esito positivo.

Aniello e Anna, genitori di due bambine, vivono inizialmente in un modesto appartamento in affitto. Con il passare degli anni, sentono la necessità di offrire un ambiente più adeguato alle figlie che stavano pian piano crescendo e, grazie a un miglioramento delle loro condizioni economiche, decidono di acquistare e ristrutturare una casa. L’acquisto, però, richiede un notevole sforzo finanziario per la ristrutturazione e l’arredo necessari.

Un tragico imprevisto colpisce la famiglia nel 2015 quando Anna ha un incidente che le impedirà per sempre di tornare a lavoro, eliminando una fonte di reddito cruciale. Aniello cerca di mantenere gli impegni finanziari il più a lungo possibile, ma la situazione economica si complica ulteriormente con un periodo di cassa integrazione che gli impedisce di coprire regolarmente le rate dei finanziamenti.

Nonostante gli sforzi, Aniello si trova davanti a una scelta dolorosa: pagare i debiti o mantenere le sue bambine? Inizia a saltare le rate e, inevitabilmente, la banca decide di mettere all’asta la casa.

Grazie alla Legge 3 del 2012, Aniello propone un Piano del Consumatore al giudice, dimostrando che quest’ultimo è più vantaggioso rispetto alla vendita della casa, valutata circa 120.000 euro, ma difficilmente vendibile per più di 80.000 euro. 

Aniello, ora stabilmente impiegato e ben retribuito, propone di versare 900 euro mensili, con un ulteriore contributo di 300 euro da parte della suocera e del cognato, raggiungendo così 1.200 euro al mese per 10 anni.

In totale, verseranno 144.000 euro, coprendo l’87% del mutuo residuo e il 2,5% dei debiti con le finanziarie, risparmiando oltre 100.000 euro rispetto al debito accumulato.

La proposta viene accettata dal giudice l’8 gennaio 2019. Grazie a questo accordo, Aniello e Anna possono continuare a vivere nella loro casa, per cui hanno tanto lottato, con le loro splendide bambine.

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La nostra Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati non è un mero slogan pubblicitario, né si limita a promesse vaghe; è una garanzia tangibile, chiaramente indicata nei nostri contratti. Questa garanzia protegge sia te sia l’esito della tua procedura, focalizzandosi sui risultati ottenuti e non solo sull’impegno profuso.

Dopotutto, a che serve tutto l’impegno se non si traduce in risultati concreti?

Al contrario di quanto possa offrirti qualche improvvisato operatore del settore, noi ci impegniamo concretamente affinché la tua pratica porti alla completa cancellazione dei tuoi debiti. Non ammettiamo mezze misure: il successo della tua pratica è l’unico esito accettabile.

Se per qualche motivo la pratica dovesse essere rigettata, ci assumeremo la completa responsabilità del fallimento, restituendoti ogni centesimo speso. In sostanza, se non otteniamo il risultato sperato, non riceviamo alcun compenso.

La nostra efficacia è dimostrata dal fatto che vantiamo un tasso di successo del 100% nei tribunali di tutta Italia. Se decidiamo di accettare la tua pratica, è perché siamo certi del suo successo.

Recensioni clienti: ecco le storie di chi è uscito dal tunnel dei debiti con Legge3.it

La storia di Aniello e Anna è soltanto una delle tante vittorie che abbiamo ottenuto recentemente, ma il nostro archivio racchiude molte altre testimonianze, ciascuna con un nome e un’identità. Ogni storia, pur avendo elementi in comune con altre, porta con sé una sua specificità e un suo significato profondo. Ciò che rende ogni caso speciale è il contesto umano che sta dietro ogni sentenza: sono storie di persone reali, di sentimenti, di speranze, e di difficoltà estreme.

Queste storie sono raccolte nel libro “Fatti e Non Parole, un libro che ho voluto personalmente per dare visibilità non solo ai dati e ai numeri, ma soprattutto alle esperienze umane dietro ogni nostro successo. È vitale riconoscere che dietro ogni debito cancellato ci sono persone che hanno trovato una nuova opportunità di vita.

Nel libro, disponibile per il download gratuito in formato PDF, potrai scoprire la storia completa di Aniello e Anna e di tantissime altre famiglie. Troverai i dettagli delle sentenze e, particolarmente toccante per me, le lettere di ringraziamento di coloro che sono riusciti a liberarsi dai loro debiti e a riprendere in mano le loro vite.

Inoltre, per rimanere sempre aggiornato sulle nostre attività, puoi seguirci sui vari social media o ascoltare il nostro podcast “Capitan Sdebito”.

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  • Hanno parlato di noi su Ansa.it
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Buona vita,

Gianmario Bertollo














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