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Riduzione debiti Equitalia: Scopri come raggiungere l’esdebitazione

Gli argomenti di questo articolo

I debiti con Equitalia, ora nota come Agenzia delle Entrate-Riscossione, sono spesso percepiti come particolarmente insidiosi.  Questo perché derivano da obblighi fiscali e finanziari con lo Stato e le autorità pubbliche, e la loro gestione sfugge spesso alla nostra attenzione diretta.

Ad esempio, quando si contrae un prestito o un mutuo, generalmente si è consapevoli della propria situazione finanziaria. Anche se si possono commettere errori minori nel calcolo delle rate o del saldo finale, la natura e l’origine del debito sono chiare, come l’acquisto di una casa o di un’auto.

Con Equitalia, però, la situazione cambia. Anche se le tasse sono ben note, non sempre si ha una piena consapevolezza di esse, specialmente quando si tratta di imposte aggiuntive, more, interessi e spese, che possono accumularsi senza che tu te ne renda conto.

La situazione si complica ulteriormente per i consumatori privati, che potrebbero non essere consapevoli dei loro debiti fiscali.  Ciò può accadere anche se si è dipendenti e si ritiene che il datore di lavoro gestisca tutte le tasse. 

In realtà, come contribuenti, si è responsabili della dichiarazione dei redditi e dei relativi pagamenti supplementari, come l’IRPEF, l’IMU e altri tributi locali, inclusi quelli per servizi come l’acqua e la raccolta rifiuti, oltre al bollo auto. Trascurare anche solo uno di questi pagamenti può portare a debiti con Equitalia (ora Agenzia delle entrate-Riscossione).

Cosa succede se ignoro le raccomandate di Equitalia?

Spesso, si resta all’oscuro di questi debiti fino a quando non si riceve un avviso di pagamento inaspettato. Questo può essere un duro colpo, specialmente quando si pensa di avere tutto sotto controllo.  Un avviso di riscossione o una cartella esattoriale può destabilizzare i piani finanziari meticolosamente organizzati, lasciando il destinatario sgomento di fronte a una somma ingente, quasi pari a un finanziamento.

Molti potrebbero pensare che ignorare un avviso di raccomandata da parte di Equitalia possa evitare problemi, ma questa è una convinzione errata

Il consiglio di non ritirare la raccomandata può sembrare una soluzione, ma in realtà peggiora solo la situazione.  Ignorare un avviso non ne annulla la validità

Se il postino non ti trova e lascia un avviso di giacenza, ignorarlo non elimina il debito. La notifica è considerata valida non appena termina il periodo di giacenza, anche se non ritiri la lettera.  Di conseguenza, la tua situazione non cambia, anzi peggiora, perché resti all’oscuro del contenuto dell’avviso.

Evitare di affrontare il problema non è la soluzione. Nonostante la tentazione di evitare la realtà, ignorare la situazione come uno struzzo che mette la testa sotto la sabbia non è una scelta razionale.

Cosa si può fare per risolvere il problema?

Beh, affrontare la situazione con Equitalia (ora Agenzia delle entrate-Riscossione) non è semplice. Non esiste una comunicazione diretta e comprensiva. Anche se riesci a parlare con un funzionario, scoprirai che il dialogo è spesso infruttuoso. Questi ultimi, infatti, vedono i debitori come evasori fiscali e hanno poco margine per assisterti a causa di direttive rigide. 

Nella migliore delle ipotesi possono concederti un piano di rateizzazione, ma ciò può gravare notevolmente sulla tua situazione finanziaria, specialmente se l’importo del debito è elevato. 

Dopo che hai fatto enormi sacrifici per pianificare e gestire le spese quotidiane, l’emergere di un debito inaspettato con Equitalia (ora Agenzia delle entrate-Riscossione) può diventare per te un ostacolo insormontabile.

La domanda dunque è: come far fronte a tutte queste spese?

Se percepisci uno stipendio, non puoi certo aumentare il tuo reddito. Gli obblighi finanziari, come le spese per la casa, l’abbigliamento, le necessità dei figli, i mutui e i prestiti, già consumano una parte significativa dello stipendio. L’aggiunta di un debito con Equitalia rende la situazione ancora più difficile.

Se invece sei un imprenditore, hai lo stesso problema, se non peggio. Sebbene il tuo reddito non sia fisso e dipenda dal successo degli affari, devi anche considerare le limitazioni imposte dai prestiti e dai finanziamenti. Gli investimenti nella tua attività possono essere ridotti a causa di queste spese, limitando il tuo potenziale di guadagno. 

Questo porta a una situazione in cui le risorse disponibili sono limitate, creando un circolo di difficoltà finanziarie.

Cosa fare se vengono notificati debiti con Equitalia non dovuti?

Tuttavia, non tutti i debiti elencati nelle cartelle esattoriali di Equitalia (ora Agenzia delle entrate-Riscossione) corrispondono a somme effettivamente dovute

Molti si sono trovati di fronte a richieste di pagamento per tasse che avevano già saldato o, ancora peggio, per imposte non applicabili alla loro attività. Queste situazioni sono più comuni di quanto si possa pensare.

Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione) ha obiettivi di incasso da raggiungere, e questo spinge l’organizzazione a distribuire questi obiettivi tra i suoi funzionari.  Ciò può portare, specialmente verso la fine dell’anno, alla creazione di cartelle esattoriali in modo indiscriminato, che includono:

  • Tasse già pagate
  • Tasse non dovute
  • More e interessi sbagliati
  • Sanzioni per ritardi di pagamento non effettivi

In Italia, il sistema fiscale opera sulla presunta evasione fiscale, ciò significa che è il cittadino che deve dimostrare la propria conformità fiscale, non il contrario. Pertanto, se ricevi una notifica per una tassa già pagata, è necessario che tu fornisca le prove di tale pagamento per ottenere la cancellazione del debito. Lo stesso principio si applica a interessi e more calcolati erroneamente o a tasse che non dovrebbero essere pagate.

Cancellare il debito con Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione) per errata notifica

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La possibilità di cancellare un debito con l’Agenzia delle entrate-Riscossione esiste, ma non è così semplice come alcuni incompetenti o truffatori potrebbero far credere. 

Non esiste una soluzione immediata o magica per eliminare l’intero debito. Come abbiamo visto poco fa, in certi casi, l’Agenzia delle entrate-Riscossione potrebbe aver notificato cartelle esattoriali per somme non dovute, come imposte già pagate.

Tuttavia, ignorare queste cartelle non è la soluzione giusta. L’Agenzia delle entrate-Riscossione ci prova sempre: sei tu che devi saper difenderti!

Un’altra via per la cancellazione del debito riguarda la correttezza delle procedure di notifica

Se la notifica di una cartella esattoriale è stata effettuata in modo errato, c’è la possibilità di annullare quel debito specifico. Tuttavia, la responsabilità di provare l’irregolarità della notifica ricade ancora sul contribuente, su di te. Vediamo in dettaglio le tappe di questo processo.

Fase 1

Innanzitutto, si parte da un debito accertato. L’accertamento può avvenire spontaneamente, tramite una dichiarazione dei redditi, o da un’indagine di un ente di controllo, come un controllo della Guardia di Finanza che stabilisce un importo che devi versare.

Fase 2

Avvenuto questo accertamento, l’Agenzia delle Entrate invia una prima notifica, sollecitando il pagamento dell’importo entro un termine definito. 

Fase 3

Se il pagamento non avviene, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione emette un provvedimento di riscossione, una prima cartella esattoriale, assegnandoti 60 giorni per saldare il dovuto.

Fase 4

Se non paghi entro questi 60 giorni, ADER invia un’altra cartella, intimandoti a saldare entro 5 giorni. Questa sarà l’ultima comunicazione che riceverai.

Fase 5

Se anche questo avviso viene ignorato, si passa agli atti a garanzia, ossia quelle azioni che bloccano beni come un’auto attraverso un fermo amministrativo (per approfondire leggi l’articolo su come togliere un fermo amministrativo) o bloccano un immobile con un’ipoteca.

In questo caso, non sarai informato dell’ipoteca sul bene, ma ti verrà comunicato che, se non paghi entro 30 giorni, si procederà al pignoramento o al fermo amministrativo.

Fase 6

L’ultima fase è quella esecutiva, dove, se il debito non viene saldato, si procede con il pignoramento di conti corrente, di stipendi, pensioni, crediti verso terzi, beni aziendali, veicoli, ecc…

Comprendere bene queste fasi può aiutarti a evitare di pagare somme notificate in modo errato. Se in una delle notifiche un passaggio non è stato eseguito correttamente o è stato mal gestito, ciò può essere un motivo per richiedere l’annullamento della cartella esattoriale.

Prescrizione del debito con Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione)

Spesso sento dire che il debito si prescrive dopo un certo numero di anni. È vero, ma non affidarti troppo a questo. 

Poco prima della scadenza del debito con l’Agenzia delle entrate-Riscossione riceverai una nuova comunicazione da parte loro, che interrompe i termini di prescrizione e avvia un nuovo periodo pluriennale, rinnovando così il debito nei tuoi confronti.

Quali sono i presupposti necessari per richiedere la riduzione del debito con Equitalia (ora Agenzia delle entrate-Riscossione)?

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Se hai accumulato ritardi nei pagamenti delle tasse o dei debiti verso Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione), puoi richiedere la rottamazione

Le rottamazioni delle cartelle esattoriali sono misure eccezionali, stabilite da specifiche disposizioni legislative, come leggi finanziarie o interventi fiscali.

Qual è il meccanismo dietro questa opportunità? In breve, consente di saldare i debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione pagando solamente l’importo originale, dilazionato in rate, senza l’aggiunta di sanzioni o interessi per ritardato pagamento. In sostanza, paghi l’imposta incrementata dall’Aggio per l’agente di riscossione (Equitalia) e le spese procedurali sostenute per il recupero.

Apparentemente vantaggioso, questo metodo permette di estinguere il debito a rate, pagando solo l’importo dovuto. 

Tuttavia, se non si rispettano scrupolosamente le scadenze, la rottamazione decade e la situazione ritorna a essere quella iniziale: sarà necessario saldare l’intero debito, compresi interessi e more, con l’ulteriore aggravante di dover pagare tutto immediatamente.

Inoltre, se il debito è elevato, le rate della rottamazione possono essere comunque onerose. Come si può gestire un esborso così rilevante ogni mese per un periodo prolungato?

In caso di mancato pagamento di una rata, ciò che è stato versato non viene perso, ma considerato come un acconto sull’importo totale. Anche se manca solo l’ultima rata, la situazione regredisce allo stato iniziale. Un bel paradosso.

Si può ottenere il saldo e stralcio dei debiti con Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione)?

Le regole che governano la rottamazione si applicano anche al saldo e stralcio con Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione).

È importante sottolineare che il saldo e stralcio con questo ente di riscossione differisce significativamente da quello che si potrebbe negoziare con enti privati o istituti di credito. Nel contesto di una banca o di una società finanziaria, si possono proporre soluzioni flessibili in base alle circostanze specifiche. Invece, nel caso del caso dell’Agenzia delle entrate-Riscossione i criteri sono strettamente definiti e strutturati in base alla normativa vigente.

Diversamente dalla rottamazione, il saldo e stralcio considera anche la riduzione dell’ammontare del debito in base alla situazione economica personale del debitore.  Questo vuol dire che il livello di reddito e patrimonio del debitore, attestato dal certificato ISEE, è un fattore determinante nella definizione dell’importo dovuto.

Per il resto, il procedimento è simile alla rottamazione: l’importo ricalcolato viene suddiviso in rate e il debitore non può ritardare il pagamento di alcuna rata senza incorrere nella revoca del beneficio, nel ripristino dell’intero debito e nella necessità di un saldo immediato da effettuare.

Come rinegoziare i debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione

La rottamazione e il saldo e stralcio non sono soluzioni definitive, tranne nel caso in cui i tuoi unici debiti siano con l’Agenzia delle entrate-Riscossione e siano inoltre gestibili. Gli importi dovuti all’Agenzia delle entrate sono spesso elevati.

Prima del Covid, si stima che il debito totale verso lo Stato fosse di circa 955 miliardi di euro, una cifra già preoccupante in quel periodo e che oggi è presumibilmente aumentata. Distribuendo questo debito sui 17,4 milioni di debitori con l’Agenzia delle entrate-Riscossioni il debito medio risulta essere di 55.000 euro.

Tuttavia, è noto che la media copre sia chi ha un debito di poche centinaia di euro sia chi deve milioni. Importi così ingenti sono difficilmente gestibili, sia con il saldo e stralcio sia con la rottamazione.

Cosa puoi fare, dunque, se hai troppi debiti con Equitalia (ora Agenzia delle entrate-Riscossione)?

Sei condannato a rimanere per sempre sovraindebitato? Devi accettare di pagare senza speranza di risolvere la tua situazione debitoria?

Come ho ripetuto più volte, i debiti vanno saldati, e le tasse non fanno eccezione. Sia che tu sia un imprenditore o un consumatore, le tasse sono fondamentali per il sostentamento di uno Stato e di una società civile.

Ma in uno Stato civile non è accettabile che un cittadino sia oppresso da debiti esorbitanti senza avere la possibilità di risolvere definitivamente la propria situazione. Un Paese che soffoca i suoi cittadini e contribuenti con debiti insostenibili agisce come un usuraio.

Sebbene i debiti con l’Agenzia delle entrate-Riscossione non siano gli unici che una persona possa avere, sono comunque debiti che causano notevole stress, rendendo la vita molto difficile. Se da un lato l’Agenzia delle entrate-Riscossione non ti perseguita con telefonate come fanno le società finanziarie, e non invia agenti di recupero per intimidirti nella vita quotidiana, dall’altro ti invia comunicazioni ufficiali e imperative.

Questo significa che anche un piccolo ritardo può aggravare significativamente la situazione. Chi ha debiti si trova spesso a dover affrontare sia banche e/o finanziarie che l’Agenzia delle entrate-Riscossione, una condizione che può portare a commettere gravi errori, peggiorando ulteriormente la propria situazione finanziaria.

Cosa NON fare in caso di Debiti con l’Agenzia delle entrate

Il primo errore, estremamente rischioso, è credere di poter gestire i debiti uno alla volta.

Capisco che questa possa sembrare l’opzione più logica per molti: affrontare i debiti separatamente, qualunque ne sia l’ammontare, sembra offrire una luce di speranza e l’illusione di poterne uscire.

Tuttavia, la realtà è che questo metodo non è fattibile: ogni debito lasciato in sospeso e non saldato genera interessi e costi aggiuntivi che si sommano a quello principale. Così, anche se stai risolvendo un debito, gli altri, quelli messi da parte, crescono in modo esponenziale.

I debiti con le banche aumentano a causa degli interessi e delle spese legali ogni volta che il debito viene trasferito ad altre società, quelli con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione crescono per gli interessi e le more applicate. Quel che sembra una soluzione diventa in realtà il preludio a un problema ancora maggiore.

Il secondo errore, forse il più grave, è “non fare nulla”. So che può sembrare incredibile, pensare che qualcuno possa decidere di non agire, ma posso assicurarti che sono molti, troppi, quelli che si arrendono.

Si trovano di fronte a una situazione così travolgente da non vedere più alcuna speranza di uscirne. Il debito diventa talmente grande da sentirsi schiacciati.

Come ridurre i debiti con l’Agenzia delle Entrate grazie alla Legge Salva Suicidi

Comprendo cosa significa, essendoci passato anch’io. Se stai pensando di arrenderti e lasciarti andare, ti consiglio di non farlo, altrimenti rischi di intraprendere il peggiore dei percorsi verso l’inferno. Oggi, a differenza del passato, esiste una soluzione: la legge salva suicidi.

Un errore comune è considerare questo provvedimento legislativo come una normativa ingannevole.

Ho notato che molte persone esitano ad agire o hanno difficoltà a farlo perché temono che, dopo aver usufruito dei benefici di questa legge, saranno etichettati come cattivi pagatori a vita o esclusi da futuri prestiti. Posso assicurarti che non è così: Anzi, è esattamente il contrario.

La legge salva suicidi non solo cancella tutti i debiti insostenibili, ma ripulisce anche tutti i registri in cui sei stato inserito. Ciò significa che, una volta completato il procedimento previsto dalla legge, sarai libero di ricominciare da capo e di tornare a essere una risorsa per la società.

Queste false credenze e queste notizie errate derivano da due fattori: uno storico e l’altro legato a una cattiva informazione.

Il fattore storico riguarda la gestione delle leggi fallimentari in Italia. In passato, queste leggi avevano un carattere punitivo, mettendo in cattiva luce chi aveva troppi debiti. Invece, la legge sul sovraindebitamento ha uno spirito opposto, quello di aiutare la persona a liberarsi da situazioni difficili per renderla di nuovo attiva nella società.

Il problema peggiore, però, è causato dalle informazioni errate e fuorvianti diffuse da persone poco preparate su questo argomento delicato.

A chi rivolgersi per la riduzione del debito con Equitalia (ora Agenzia delle entrate-Riscossione)?

Per ottenere concretamente i benefici della legge, anche in presenza di debiti con l’Agenzia delle entrate-Riscossione, è necessario rivolgersi a consulenti competenti e ben informati su questa normativa.

È fondamentale evitare di affidarsi a chi non ha competenze sull’argomento:

NO AVVOCATI – Sono troppo impegnati per cogliere l’essenza della norma e applicarla correttamente. Alcuni avvocati interpretano la legge salva suicidi come una scappatoia o un cavillo legale, un approccio che spesso porta al rigetto delle istanze. 

In Italia, il 73% delle istanze della legge salva suicidi viene respinto perché mal presentato, con gli avvocati che successivamente incolpano i giudici per la mancata comprensione.

NO O.C.C. – L’Organismo di Composizione della Crisi (O.C.C.) ha un ruolo fondamentale nella gestione della legge salva suicidi, ma i professionisti iscritti a queste organizzazioni non sono quelli che devono presentare la pratica al giudice. Il loro ruolo si limita alla nomina di un Gestore della Crisi che redigerà una relazione per il giudice, ma senza rappresentare direttamente il debitore.

Il problema è che questi gestori, che dovrebbero essere esperti della suddetta legge, finiscono per accettare pratiche inadeguate che vengono poi respinte dal giudice.

NO AGENZIE DEL DEBITO – Sono tra le meno affidabili; spuntano come funghi e il loro obiettivo primario è il profitto. Le agenzie e i cosiddetti esperti raramente offrono consigli gratuiti per il bene del cliente, ma piuttosto per il proprio interesse.

Spesso propongono soluzioni che portano alla firma di cambiali o a corsi a pagamento, il cui contenuto è disponibile gratuitamente online.

SÌ A VERI PROFESSIONISTI: a consulenti qualificati che offrono consigli pertinenti senza l’obiettivo di massimizzare il proprio fatturato, ma preoccupandosi del benessere del cliente.

Io e il mio team incontriamo ogni giorno molte persone che cercano aiuto per i loro problemi di debiti, e posso assicurarti che per alcuni di loro la legge salva suicidi non è la soluzione.

Noi non suggeriamo mai di intraprendere una pratica senza i corretti presupposti. Alcune persone con debiti ricevono consigli gratuiti in fase di consulenza che possono aiutarli a risollevarsi. Il nostro obiettivo è supportare e NON sfruttare chi è oppresso dai debiti.

Con noi di Legge3.it puoi essere certo di ricevere una consulenza onesta sulla tua situazione debitoria.

Molti che si rivolgono a noi non hanno solo debiti con l’Agenzia delle entrate-Riscossione, ma anche mutui, finanziamenti o scoperti di conto corrente.

Se sei in questa situazione, è probabile che tu sia in sovraindebitamento. Significa che l’unica soluzione logica e appropriata per uscirne è quella DEFINITIVA.

Nel tuo caso, la rottamazione delle cartelle o il saldo e stralcio con l’Agenzia delle entrate-Riscossione non risolveranno la tua situazione finanziaria. Pagare rate in queste condizioni è come cercare di riempire un secchio bucato: continuerai a pagare senza ridurre i tuoi debiti.

In queste circostanze, dovresti seguire l’esempio di Stefano Spiritelli, un nostro cliente che ha risolto definitivamente i suoi problemi di debiti, inclusi quelli con l’Agenzia delle entrate-Riscossione.

La storia di Stefano da Mantova: ecco come lo abbiamo aiutato a cancellare un debito di 729.954,91 euro

La storia di Stefano è quella di un piccolo imprenditore, una realtà fatta di duro lavoro e sacrifici quotidiani, simile a quella di molti.

Ascolta la sua storia in questo video.

Stefano gestisce un’impresa nel settore dei trasporti; la sua azienda stava procedendo bene fino al momento in cui la crisi economica del 2008 ha colpito anche la sua attività. Inizialmente, egli sperava di superare la situazione, pensando fosse temporanea, ma la crisi si è rivelata duratura.

In breve tempo, si è ritrovato oberato di debiti sia con l’Agenzia delle entrate-Riscossione che con i suoi fornitori. Questi ultimi gli hanno dato la possibilità di dilazionare i pagamenti, ma lo stesso non è avvenuto con l’Agenzia, la quale ha richiesto il pagamento completo del dovuto senza concedere sconti o dilazioni. 

Dopo varie insistenze, Stefano ha ottenuto un piano di riduzione del debito con, rateizzando 190.000 euro in 72 rate, ma versare più di 3.000 euro al mese, oltre a tutte le spese di gestione, è stato molto difficile per lui.

La situazione è peggiorata quando alcuni clienti hanno iniziato a ritardare i pagamenti e altri non hanno pagato affatto. Di conseguenza, Stefano non è più riuscito a pagare l’Agenzia delle entrate-Riscossione, che ha proceduto al pignoramento di tutto, dai conti correnti ai crediti sui clienti, costringendolo a chiudere definitivamente la sua attività.

In questa disperata situazione, Stefano si è rivolto a Legge3.it. Noi abbiamo analizzato il suo caso, preparato tutta la documentazione necessaria e presentato in tribunale la sua richiesta per beneficiare della legge salva suicidi.

L’istanza di Stefano, per un debito complessivo di 727.954,91 euro, è stata accolta dal giudice, ponendo fine alle sue sofferenze.

Stefano ci ha raccontato un aspetto importante della sua esperienza. Prima di arrivare a noi per una soluzione definitiva, aveva consultato altri professionisti. Il suo avvocato, poco informato, gli aveva detto che la legge salva suicidi non era efficace e quindi inapplicabile.

Nonostante si fidasse del suo avvocato, Stefano era curioso riguardo a questa legge, così si è rivolto ad alcune aziende improvvisate che continuavano a ingannarlo senza offrire aiuti concreti.

Fortunatamente, un giorno ha scoperto il nostro sito online. Dopo aver avuto alcune esperienze negative, ha aspettato qualche mese prima di contattarci. Seguiva le mie trasmissioni radiofoniche del mercoledì sera, leggeva i miei articoli e guardava i miei video su YouTube. Infine, ha deciso di contattarci e da lì è iniziato il suo percorso verso la libertà.

Perchè rivolgersi a Legge3.it?

Come hai potuto ascoltare dalle parole di Stefano, la legge salva suicidi rappresenta l’unica soluzione per risolvere in maniera definitiva i problemi di debito

Altre opzioni sono semplicemente soluzioni illusorie che rischiano di farti sprecare tempo e denaro, risorse che sarebbero più utilmente impiegate per la tua attività o per la tua famiglia.

Noi di Legge3.it siamo stati i primi in Italia a specializzarci in queste procedure, e per questo possiamo affermare con certezza che siamo i più esperti nella legge salva suicidi. Non sono io a dirlo, ma sono i nostri clienti a confermarlo… Abbiamo decine di casi in attesa di approvazione dai giudici e centinaia di altre pratiche in preparazione. Ogni giorno cresce il numero di famiglie e imprenditori che si affidano alla nostra competenza e professionalità.

Scegliendo noi, hanno compreso di essere di fronte a veri specialisti, consulenti professionali che sanno ascoltare e affrontare ogni aspetto del processo.

Mentre altri avvocati e agenzie hanno un tasso di rigetto delle pratiche del 73%, noi di Legge3.it abbiamo raggiunto il successo nel 100% dei casi.

Un aspetto che ha particolarmente impressionato Stefano, e che ha rafforzato la sua fiducia in noi: è stata la garanzia di essere circondato da persone serie, competenti e professionali. Per lui, come per te, questo è stato un fattore decisivo. Ha percepito un autentico interesse per la sua situazione e ha capito che non sarebbe stato lasciato solo nel suo cammino verso la risoluzione dei debiti.

Ma questa non è l’unica garanzia offerta da Legge3.it.

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Chi nel campo della giustizia può offrirti una garanzia di successo del 100%?

Nei nostri contratti, è esplicitamente scritto, nero su bianco. Non si tratta di semplici parole o voci, ma di una clausola specifica del contratto.

Qualche avvocato ci ha definiti folli, sostenendo che non si può garantire l’esito di un procedimento legale. Io replico dicendo che siamo come il calabrone, che non è progettato per volare ma lo fa comunque. 

La ragione per cui offriamo la Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati è perché conosciamo il modo in cui lavoriamo.

Dal primo contatto con il cliente, incluso il colloquio telefonico iniziale, la consulenza, l’intervista di approfondimento, l’analisi dei dati, le verifiche sulla situazione del cliente, ecc…, ci assicuriamo che ogni persona possa ottenere il miglior risultato possibile dalla legge salva suicidi.

La legge salva suicidi non si basa su cavilli o stratagemmi, e non dovrebbe essere utilizzata in questo modo per ottenere una riduzione del debito con l’Agenzia delle entrate-Riscossione. Utilizzarla impropriamente equivale a condannare la pratica al fallimento. 

Certo, è vero che un caso di legge salva suicidi non è semplice, ma non è così complesso da richiedere mesi di studio. I consulenti di Legge3.it possono fornire una prima valutazione già al termine della consulenza gratuita.

Se la pratica viene respinta, la responsabilità non è del giudice che non ha letto o compreso, ma dell’avvocato incapace di preparare adeguatamente la pratica. 

Un rifiuto può avere conseguenze devastanti per te, aggravando i tuoi debiti ed esponendoti ad azioni legali e pignoramenti incessanti da parte dei creditori. Questo perché un avvocato non esperto materia tratta la procedura come una causa legale ordinaria.

La procedura della legge salva suicidi non è una “causa”, ma un percorso tecnico e lineare. Ciò non significa che sia facile; anzi, è piena di difficoltà. Sono i professionisti che gestiscono queste pratiche ad avere una grande responsabilità per il successo dell’intero processo, non il giudice.

Per quanto riguarda le agenzie del debito, non si comportano certo meglio. Nel migliore dei casi, fanno una valutazione e ti conducono alla firma di un contratto, il loro vero obiettivo. Spesso ti promettono di ridurre il debito con l’Agenzia delle entrate-Riscossioni, ma ti fanno firmare cambiali o assegni post-datati. 

Questi cosiddetti “esperti delle agenzie del debito” non hanno le competenze né l’esperienza necessarie per quanto concerne la legge salva suicidi, ecco perché non possono mostrare risultati concreti.

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